Non c’è più rispetto neanche per i Santi. Questo è quello che sta accadendo anche allo stadio quando pur di colpire la squadra avversaria, anche i Santi Patroni vengono presi di mira.
A “farne le spese” questa volta è stato il santo più amato di Napoli, San Gennaro.
Insulti a San Gennaro: dove è successo
Che il calcio si stia “imbarbarendo” sempre di più, è un fatto noto a tutti. Cori razzisti contro le squadre e le tifoserie opposte, accompagnati dalla bruttezza di frasi inopportune verso i calciatori con un colore di pelle scuro. Ma ora, sconvolge che, ad esser presi di mira da assurdi teppisti da stadio, siano anche i Santi.
C’è un detto antico che dice: “Scherza con i fanti e lascia stare i Santi”. Mai cosa più vera fu detta. Purtroppo, però, non tutti lo capiscono. A subire attacchi ingiuriosi e blasfemi, questa volta, è stato anche un Santo. Il tutto per colpire, indirettamente, la città della quale è patrono: Napoli.
Ebbene sì: San Gennaro è stato ricoperto di frasi ingiuriose durante la partita Atalanta – Napoli, giocatasi sabato scorso a Bergamo. Parole pesanti contro il Santo Patrono, di cui le più “pulite” (se così si può definire) sono state “San Gennaro terrone”.
Parole blasfeme contro il Santo dai tifosi dell’Atalanta
Colpire e riempire di frasi ingiuriose, blasfeme ed inappropriate un Santo solo per acutizzare l’odio che c’è fra due tifoserie. Questo è quello che è accaduto allo stadio di Bergamo. Per questo motivo, ed anche per altri insulti rivolti sempre contro la squadra ospite, il Giudice Sportivo ha deciso di multare, con un’ammenda di 25mila euro proprio l’Atalanta.
La Lega di Serie A ha diffuso, anche, un comunicato nel quale è spiegata la motivazione della decisione presa, in seguito a questi cori ingiuriosi e blasfemi. È spiegato, infatti, che sia prima della partita che nel corso della stessa, i sostenitori dell’Atalanta hanno ripetuto “cori insultanti di matrice territoriale, nonché cori oltraggiosi di matrice religiosa, percepiti da tutti i collaboratori della Procura federale posizionati nelle varie parti dell’impianto”.
Questo ha portato alla decisione di sanzionare la squadra bergamasca, insieme ad altri cori ingiuriosi rivolti anche verso l’arbitro. Dall’altro lato, però, anche la squadra ospite del Napoli è stata multata con 5mila euro di ammenda per aver “intonato ripetutamente un coro insultante nei confronti dell’allenatore della squadra avversaria”.
Insomma: insulti a vicenda senza più limiti o freni. Ma arrivare ad insultare un Santo per una partita di calcio o perché si è di colore calcistico diverso o, ancora, per diversa territorialità, è troppo.