Oggi festeggiamo la memoria liturgica di San Giovanni, apostolo ed evangelista. San Paolo lo definì “colonna” della Chiesa, sempre presente negli avvenimenti della vita di Gesù.
Le fonti che ci parlano della vita e dell’operato di San Giovanni sono sostanzialmente i Vangeli e alcuni scritti dei Padri della Chiesa. Originario di Betsaida, San Giovanni fu apostolo di Nostro Signore e le fonti ci dicono che il loro primo incontro avvenne quand’egli era discepolo di Giovanni il Battista. San Giovanni, insieme ad Andrea, diverrà dunque il primo apostolo del Figlio di Dio. Emblema della costante presenza, San Giovanni seguì per primo il Maestro, fu con lui durante l’agonia nel Getsemani, fu con lui quando patì sulla Croce.
A seguito della chiamata del Signore, narrata dai Vangeli, Giovanni rivestì un ruolo importantissimo tra i Dodici Apostoli: egli era il più giovane tra di loro, ma nell’elenco è sempre nominato tra i primi quattro. Una conferma ci viene in aiuto dallo stesso Vangelo di Giovanni, che chiama sé stesso: “Il discepolo che Gesù amava”. L’episodio del cenacolo, quando Gesù annuncia il tradimento, è così descritto dal Santo: “Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù”. (Giovanni 13,23).
Gesù, dall’alto della Croce, nel momento culminante della Redenzione, pronunciò le parole che consacrarono per sempre la Vergine Maria al discepolo amato: “Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Giovanni 19, 26-27).
San Giovanni è l’autore del quarto Vangelo, opera sostanzialmente dottrinale, e dell’Apocalisse, unico libro profetico del Nuovo Testamento, scritto in un linguaggio prettamente simbolico. L’Apocalisse, che in greco significa “Rivelazione” è un libro di speranza, rivolto principalmente alle Chiese colpite da persecuzione, affinché esse trovino il coraggio nella fede.
Giovanni lasciò definitivamente Gerusalemme intorno al 50, quando fu inviato insieme a Simon Pietro in Samaria. Ivi, il Santo si occupò di predicare, diffondendo dunque la fede cristiana in Asia Minore. Fu soprattutto a Efeso (quarta città più importante dell’Impero Romano) che la predicazione di Giovanni si concentrò. Gli studi archeologici hanno riportato alla luce, a pochi km da Efeso, la casa di Maria, dove la Vergine trascorse gli ultimi anni della sua vita, insieme all’apostolo Giovanni.
Culto
San Girolamo ci dà notizie circa la morte di San Giovanni, datandola al 68° anno dopo la Passione del Signore, dunque nel 98-99. San Giovanni è patrono della Turchia e dell’Asia Minore, ma anche delle Vergini, dal momento che Gesù, dal Trono della Croce, gli affidò Maria Vergine. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 27 dicembre.
Fabio Amicosante
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