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Oggi 7 aprile: San Giovanni Battista de La Salle e la sua gioia di educare

San Giovanni Battista de La Salle fu un instancabile educatore e maestro, capace di fare conoscere a maestri ignoranti e senza stimoli la gioia dell’insegnamento. 

San Giovanni Battista de la Salle – photo web source

Una delle caratteristiche di Giovanni che non passò di certo inosservata è che lottò per tutta la vita contro l’ignoranza, ma che allo stesso tempo questo lo portò ad essere continuamente a sua volta combattuto da molti. La sua famiglia era composta da genitori nobili, tuttavia non ricchi, oltre che con dieci figli.

Il giorno in cui Giovanni comprese la sua missinoi

Giovanni fin da piccolo dimostra grandi capacità, prima di laurearsi in lettere e filosofia e diventare sacerdote nel 1678. Nella città francese di Reims assunse numerosi importanti incarichi. Tra le opere che realizzò, cominciò collaborando all’attività delle scuole fondate da Adriano Nyel, un laico votato all’istruzione popolare.

Le scuole però inizialmente vanno molto male, in particolare a causa del fatto che vi insegnano molti maestri ignoranti e senza stimoli. Giovanni capisce subito qual è il problema e decide di riunirli tutti in una casa comune, dove anche lui stesso andrà a vivere, studiando e facendo studiare, dopo avere osservato anche metodi e organizzazione di altre tra le più importanti scuole.

Grazie a lui molti compresero la vera gioia dell’insegnamento

In quei giorni i maestri comprenderanno qual è la vera gioia dell’insegnamento, e Giovanni li appassiona a un metodo che da semplici impiegati dell’istruzione li rende dei veri appassionati, devoti al bene degli alunni. Abolisce inoltre le lezioni in latino e introduce in ogni disciplina la viva lingua francese.

Fu da quel primo nucleo che si sviluppa nel 1680 la comunità dei “Fratelli delle Scuole Cristiane”. Gli educatori di questa comunità non sono preti, in quanto Giovanni preferisce senza dubbio laici vicini al mondo che sappiano impartire educazioni nei campi della fede ma anche del sapere e delle professioni.

Furono in molti ad avversarlo fin da subito

Questi vestiranno una tonaca nera con pettorina bianca, con un mantello contadino e gli zoccoli, e sotto la guida del La Salle aprono altre scuole. Nel 1687 hanno già un loro noviziato, e l’anno successivo verranno chiamati a insegnare a Parigi. Lì, in un solo anno, gli allievi delle scuole superano il migliaio.

A quel punto cominciano le battaglie nei suoi confronti, a da lì a poco tutto sembrerà crollare. L’alto clero di Parigi attaccò pesantemente il fondatore, e con loro vari parroci, l’autorità civile, i giansenisti, e molta gente che lui reputava dalla sua parte lo abbandonò senza ritegno, portandolo fino all’esautorazione.

Davanti alle difficoltà lui risponde con la fede

In quei momenti di difficoltà lui risponde con la ragione e con la fede. Si immerge con grande profondità nell’isolamento penitenziale e nella meditazione. Studia, approfondisce, conosce meglio sé stesso, senza lasciare nulla a vedere, e con grande mitezza continuerà anche a portare avanti la sua comunità nel paesino di Saint-Yon, presso Rouen.

Quella semina continuerà infatti a dare grandi frutti. Insieme alla scuole già sorte nascono quelle per adulti e per maestri, poi gli istituti d’istruzione nelle carceri e i collegi “di istruzione civile a pagamento”. I suoi libri guidano gli insegnamenti che vi si impartiscono, ma nei momenti più duri arriva persino a dubitare della propria vocazione per la scuola o a credere che potesse fare del male alla sua stessa opera.

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Nonostante ciò, le sue energie sono tutti attirate dalla sua opera, che presto supererà i confini della Francia e dell’Europa. Il giorno in cui morì le sue case sono ventitré e gli allievi diecimila. Al suo funerale almeno trentamila persone vi si recarono per dargli l’ultimo saluto. Una risposta molto netta alle numerose persecuzioni che subì in vita.

Giovanni Bernardi

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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