San Giovanni di Dio fu un santo esemplare che non ebbe paura di dedicare anima e corpo alla cura dei più deboli, senza pensare a nulla se non all’amore di Cristo.
Il futuro santo nacque poco lontano da Lisbona, nel 1495, e la sua vita fu piena di avventure. Scappò di casa a solamente otto anni. Cominciò con la roboante carriera militare e finì, a un certo punto della sua esistenza, con la serena vendita di libri. Venne persino ricoverato nell’ospedale di Granada per presunti disturbi mentali.
Toccò con mano il dramma della malattia e dei malati
Questi erano legati alle manifestazioni di fede che chi gli stava intorno riteneva, purtroppo, “eccessive”. Tuttavia nel corso del suo apostolato toccò con mano il dramma dei malati e della loro realtà di dolore e privazione. Spesso infatti questi venivano totalmente abbandonati a sé stessi, lasciati nella più totale emarginazione.
Di fronte a questa triste realtà decise di consacrare tutta la sua vita al servizio per gli infermi. Tanto da fondare un ospedale a Granada nel 1539, e diventare, a seguito della beatificazione nel 1630 e alla canonizzazione nel 1690, patrono della città e degli ammalati, degli ospedali, degli infermieri e delle loro associazioni.
La gente non sapeva come chiamarlo, nacque così il suo appellativo
Quando sostò per la prima tappa a Oropesa, nella Nuova Castiglia, la gente non sapeva nulla di lui, nemmeno il cognome. Fu in quei frangenti che lo si cominciò a chiamare Giovanni di Dio. Questo rimase per sempre il suo nome. Prima di arruolarsi tra i soldati di ventura, dalla parte di Carlo V, fece il pastore e il contadino. Partecipò anche alla stretta d’assedio dall’ottomano Solimano II.
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Al termine di questa parentesi vagò per mezza Europa, fino a diventare bracciante in Africa o venditore ambulante a Gibilterra, commerciando paccottiglia. L’apertura della libreria a Granada fu il momento in cui Giovanni decise di cambiare radicalmente l’indirizzo della propria vita. A fargli accendere la scintilla fu una predica del Beato Giovanni d’Avila.
La frase emblematica mentre faceva la carità per le strade di Granada
Da un giorno all’altro Giovanni decise di abbandonare tutto, di vendere libri e negozio, di privarsi delle scarpe e del vestito, di mendicare per le vie della città caratterizzando la sua figura con un frase che poi diverrà totalmente emblematica. “Fate del bene, fratelli, a voi stessi”. Lui, quella carità che riceveva, la spartiva tra i più bisognosi.
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Vedendo il suo stile di vita totalmente fuori dagli schemi, gli abitanti di Granada credettero di fargli del bene rinchiudendolo in manicomio. Grazie a quella ingiusta condizione il futuro santo poté aprire gli occhi su una realtà altrimenti dimenticata, quella di chi curava le malattie mentali con metodi in tutto e per tutti simili a quelli militari della tortura.
La fondazione dell’ordine dei Fratelli Ospedalieri, dei Fatebenefratelli
Si liberò da quell’inferno in terra e subito fondò un ospedale, seppure fosse totalmente a digiuno di studi di medicina ma nonostante ciò si mostrava più bravo e competente degli stessi medici, specialmente nella cura delle malattie mentali. Anticipò, in sostanza, il metodo psicoanalitico o psicosomatico di cui si fece vanto ben quattro secoli dopo Freud e gli studi che ne derivarono.
La famiglia religiosa fondata da Giovanni di Dio, l’ordine dei Fratelli Ospedalieri, conosciuti col nome di Fatebenefratelli, compì opere in tutto il mondo, ancora oggi molto prolifiche nella cura del corpo ma anche dello spirito di tanti.
Giovanni Bernardi