San Giovanni Paolo II ha sempre parlato apertamente dell’esistenza del demonio, ed invitato i fedeli a continuare a lottare contro il male.
Spesso si crede che il demonio sia solo una personificazione del male di cui è capace l’uomo, ma tale visione va contro gli insegnamenti di Gesù.
Possibile che la lotta contro il demonio (lucifero) sia da intendere come una lotta interiore contro sé stessi? Ci sono cristiani, ed anche alcuni sacerdoti, convinti che satana sia una metafora del male che alberga in ogni uomo. Eppure nei Testi Sacri si parla di tentazioni demoniache e di una lotta contro il peccato ed il signore degli inferi. Persino Gesù è stato tentato dal demonio ed lo ha scacciato per completare la propria missione.
Sappiamo che spesso Gesù si esprimeva attraverso parabole e storia, possibile che i racconti sul demonio e la sua tangibilità siano da interpretare come un invito a non cedere a bassi istinti? Tale interpretazione non è quella abbracciata dalla Chiesa e dal Papa. Non solo esiste il male, ma esiste anche il diavolo, angelo caduto per eccellenza, che è a capo dell’inferno. Si tratta di un luogo ultraterreno in cui coloro che non aderiscono alle leggi divine e peccano sono destinati a vivere per l’eternità.
Una delle prime occasioni in cui Papa Giovanni Paolo II ha parlato del diavolo è stato il 27 marzo del 1981. Conscio della tendenza a considerare il demonio come una personificazione del peccato e non come un angelo caduto, questo dichiarava: “Il demonio esiste, ha un suo regno, ha un suo programma, che esige una stretta logica dell’azione, una logica tale che il regno del male possa reggere, anzi, che possa svilupparsi negli uomini ai quali è indirizzato”. Sebbene Gesù, con il suo sacrificio, abbia sconfitto il peccato originale, riportando gli esseri umani sulla retta via, la battaglia tra bene e male rimarrà aperta sino alla fine dei tempi: “La lotta tra il regno del male, dello spirito maligno en il regno di Dio, non è cessata, non è finita. In questa tappa la lotta perdura nelle generazioni sempre nuove della storia umana“.
Il 24 Maggio del 1987, durante una visita al Santuario di San Michele Arcangelo, a Monte Sant’Angelo in Puglia ha ribadito: “Questa lotta contro il demonio, che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo“. Anche in questa occasione precisa che l’aver salvato l’uomo dal peccato originale, non ha eliminato dal mondo l’azione infestatrice del demonio: “Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima, non sono solo le conseguenze del peccato originale; ma anche effetto dell’azione infestatrice ed oscura di satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo“.
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Luca Scapatello
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