La devozione a San Giuseppe cresce in ogni parte del mondo, tanto che stanno nascendo nuove chiese consacrate a lui.
È di questi ultimi giorni la novità dedicata a lui, Protettore della Chiesa universale, nel luogo più inimmaginabile che ci sia.
È stata consacrata al padre putativo di Gesù, una chiesa, in una delle zone più lontane del mondo, in Siberia. Non solo l’onore di essere dedicata a San Giuseppe ma anche quella di custodire, al suo interno, un prezioso tesoro appartenuto a un altro grande Santo.
San Giuseppe, una chiesa a lui dedicata
L’hanno consacrata qualche giorno fa, e l’hanno dedicata a San Giuseppe, padre putativo di Gesù e patrono della Chiesa Universale. Nella diocesi di diocesi di Novosibirsk, in Siberia, è stato proprio il Vescovo locale a benedire le porte di quella chiesa che, da oggi in poi, sarà intitolata proprio a “San Giuseppe”.
In uno dei posti più lontani del mondo, la fede e la devozione verso questo Santo sono arrivati. La chiesa si trova all’interno del villaggio di Berdsk, ed appartiene ad una piccola comunità cattolica di circa 95.40 abitanti. All’interno sono custoditi tesori di immenso valore, fra i quali le reliquie di Santa Tecla, San Carlos e Sant’Ambrogio. Ma ce ne è anche un’altra, quella di un Santo più recente.
Si tratta di un calice donato da San Giovanni Paolo II. Il vescovo della diocesi, Monsignor Joseph Werth ha sottolineato, nella sua omelia, che “la nuova chiesa di San Giuseppe è un sogno diventato realtà, dove si può anche rendere grazie a coloro che hanno dato la vita in tempi di persecuzione affinché i cattolici mantenessero la fede”.
In uno dei luoghi più lontani al mondo
Durate la sua omelia, il vescovo ha anche voluto ricordare i tanti martiri cristiani che sono morti all’interno dei lager, anche quelli presenti in Siberia, proprio nelle vicinanze del luogo dove sorge la chiesa ora aperta: “Voglio ricordare i nostri sacerdoti morti nel lager: martiri della Chiesa che oggi ci aiutano dal cielo, che in tempi difficili hanno servito i fedeli della Siberia occidentale e del nostro vasto Paese” – ha spiegato.
Non è sempre stata facile la vita dei cristiani cattolici in Siberia. Con la caduta del Muro di Berlino, infatti, e anche prima durante il periodo sovietico, i fedeli erano costretti a riunirsi in case private per pregare insieme o, addirittura celebrare la Messa, perché era loro proibito. Ora, con l’inaugurazione di una chiesa, dedicata proprio a San Giuseppe, in questo luogo che sembrava da Dio essere stato dimenticato, una piccola fiammella di speranza si accende.