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“Chi ha, metta. Chi non ha, prenda”: il grande cuore di San Giuseppe Moscati

Un Santo di Dio che, ancora oggi, continua a far miracoli e a concedere grazie anche se solo gli si sfiora la mano. Accade a Napoli.

photo web source: steemit.com

Stiamo parlando di San Giuseppe Moscati, il Santo medico venerato a Napoli nella Chiesa del Gesù Nuovo, la cui mano ancora oggi elargisce doni di Grazia.

Nella immensa chiesa del Gesù Nuovo, nel pieno centro storico di Napoli, in una piccola cappella della navata laterale, si erge la statua a grandezza umana di San Giuseppe Moscati. Un luogo di silenzio, di pace e di preghiera: una pace che scaturisce dagli occhi e dalla mano che si porge del Santo medico napoletano.

San Giuseppe Moscati: il medico dei poveri

Tante sono le persone che, ogni giorno, passano di qui per lasciare una preghiera o anche solo per toccare la sua mano: una mano che si porge in avanti come a voler dar sempre il suo aiuto, come lo stesso Giuseppe Moscati aveva fatto in vita. Una vita spesa per gli altri, una vita spesa a curare i più poveri senza mai chiedere nulla in cambio. Questo era Giuseppe Moscati.

Una mano di bronzo quasi consumata dalle tante altre centinaia di tocchi e carezze che, chiunque passi, da a questo Santo. Giuseppe ci guarda tutti dall’alto, mentre l’altra sua mano, posta sul cuore, è un segno che ogni preghiera ed ogni grazia che chiediamo è custodita nel suo cuore e poi data a Dio Padre.

Curava i poveri e non chiedeva nulla in cambio

Ma chi era Giuseppe Moscati? A Napoli, nei primi anni del 1900, era conosciuto come il “Medico dei Poveri”: curava tutti gratuitamente, il suo studio, nel centro storico di Napoli, era sempre pieno di gente che a lui si rivolgeva, anche se non avrebbe potuto dare niente in cambio per la sua visita. Ma Giuseppe era così: non chiedeva niente, ma a tutti chiedeva preghiere, ma anche di far attenzione ad un cestino posto fuori la porta del suo studio. Quel cestino, “un semplice cestino” per le offerte, che Giuseppe ancora oggi ha ai piedi della sua statua: “Chi ha, metta. Chi non ha, prenda” – era ed è ancora scritto oggi.

Nonostante fosse un medico e, quindi, una persona alto borghese per il periodo storico in cui è vissuto, Giuseppe non era attaccato al denaro e non aveva auto o vestiti di lusso. Tutto ciò che aveva o ricavava dal suo lavoro, lo donava ai poveri.

Morì nel suo studio a Napoli nel 1927. Dopo tanto peregrinare le sue spoglie sono, oggi, tumulate proprio nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, con una caratteristica: la sua festa liturgica, il 16 novembre, non coincide con la data della sua morte, ma con il giorno esatto in cui i suoi resti mortali hanno trovato pace proprio a pochi passi dal luogo dove curava i suoi poveri.

photo web source

La preghiera a San Giuseppe Moscati

Al medico di Dio e al Santo dei poveri, chiediamo una grazia attraverso questa preghiera:

Amabilissimo Gesù, che ti degnasti venire sulla terra per curare

la salute spirituale e corporale degli uomini e fosti tanto largo

di grazie per San Giuseppe Moscati, facendolo un medico secondo

il tuo Cuore, insigne nella sua arte e zelante nell’amore apostolico,

e santificandolo nella tua imitazione con l’esercizio di questa duplice,

amorevole carità verso il prossimo, ardentemente ti prego

di voler glorificare in terra, il tuo servo nella gloria dei santi,

concedendomi la grazia…. che ti chiedo, se è per la tua

maggior gloria e per il bene delle anime nostre. Così sia.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: vesuviolive.it

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Rosalia Gigliano

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Rosalia Gigliano

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