Vissuto nel VI secolo, San Marcellino fu Vescovo di Ancona. Salvò la città da un gravissimo incendio che minacciava di raderla al suolo.
Pur non disponendo di numerose fonti, possiamo affermare con relativa certezza che il San Marcellino di Ancona visse nella seconda metà del VI secolo. Infatti, la principale fonte da cui ricaviamo la sua vita è rappresentata da San Gregorio Magno che, come sappiamo, parla soltanto di Vescovi del V o del VI secolo, Vescovi che egli stesso conobbe o di cui ebbe notizia tramite testimoni diretti. Un po’ meno certa è la sua famiglia di provenienza: probabilmente la nobile famiglia dei Boccamaiori, fra le più antiche della città.
San Marcellino vir vitae venerabilis
“Vir vitae venerabili Marcellinus fuit”: questa è la definizione che San Gregorio Magno diede dell’illustre Vescovo di Ancona, un uomo dalla vita venerabile. San Gregorio loda la santità di Marcellino, santità illustrata soprattutto dalle sue opere, tra cui annoveriamo l’emblematico miracolo attraverso cui il Santo salvò la città di Ancona dalle fiamme.
Il miracolo di San Marcellino
Stando alla tradizione, si narra che al tempo del Santo Vescovo, un terribile incendio minacciò di radere al suolo la città di Ancona. Mentre la popolazione cercava invano di estinguere le fiamme, il Santo, malato di podagra, si fece portare nel luogo in cui divampavano le fiamme e iniziò a pregare. Al suo arrivo, le fiamme improvvisamente si spensero.
Il Codice Evangeliario
Vi è un importante libro liturgico legato alla memoria di San Marcellino da Ancona: il Codice Evangeliario. Questo libro, che il Santo avrebbe tenuto in mano nel momento in cui operò il prodigioso miracolo, è da sempre considerato una preziosa reliquia, che i fedeli, col passare degli anni, hanno venerato con grande devozione. I suoi fogli, deteriorati dal tempo e dal continuo contatto con i fedeli, sono stati restaurati nel 1910, per interessamento dell’allora titolare della Biblioteca Vaticana, Monsignor Achille Ratti.
Culto
San Marcellino morì ad Ancona, nel VI secolo. Oggi le sue spoglie sono conservate in un’urna nella cripta dei Protettori della Cattedrale di San Ciriaco ad Ancona. il Santo Vescovo figura infatti tra i compatroni della città. Il Martirologio Romano iscrive il nome del Santo Vescovo alla data del 9 gennaio, suo dies natalis: “Ad Ancona, San Marcellino, Vescovo, che, come scrive il Papa San Gregorio Magno, con la potenza divina liberò la sua città da un incendio”.
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Fabio Amicosante