Eccoci oggi al terzo racconto dell’apparizione dell’arcangelo San Michele e, come sempre, una bella preghiera al più alto e più potente di tutti gli angeli del Cielo.
Sul monte Gauro, detto anche S. Angelo, posto tra le città di Castellammare di Stabia e Vico Equense, S. Michele comparve a S. Catello, Vescovo allora di Stabia e a S. Antonino Abate che si erano ritirati in quel luogo per godere un po’ di quella quiete, che la solitudine porta con sé. Apparso loro ed approvando la loro risoluzione di trascorrere del tempo in quelle zone solitarie, li esortò ad edificare in suo onore una chiesa nel luogo dove avrebbero visto una fiaccola ardente. I due non persero tempo nel eseguire la richiesta dell’arcangelo, in modo che fosse loro permesso di ritirarvisi dentro, per poter svolgere con più fervore gli esercizi spirituali intrapresi.
Tuttavia, il Vescovo Catello fu fortemente perseguitato da alcuni nemici, fino a farlo andare in carcere a Roma. S. Michele però non permise che il Sommo Pontefice lo condannasse, anzi, persuaso della sua innocenza, non solo lo lasciò andare libero nella sua chiesa, ma gli donò anche una statua di marmo di S. Michele, con alcune colonne pure di marmo, in modo che potesse adornare con più magnificenza la rozza chiesetta incominciata in onore del suo liberatore. Così fece quindici il vescovo al suo ritorno, e la statua è quella che, contro le ingiurie del tempo, fino ai giorni nostri ancora si vede. In questa chiesa, tutti i divoti di S. Michele Arcangelo di tutti quei dintorni celebrano da allora la festa il primo di Agosto.
PREGHIERA
O Arcangelo Michele, servo fedelissimo di Dio, che ben hai saputo negoziare i talenti di grazia a te concessi da Dio, io ti lodo, e benedico la Divina Bontà, che al cumulo di tante grazie che ti donò, ti diedi anche di essere un cooperatore eroico e fedele. E siccome io in passato sono stato sempre negligente nel procurare la mia eterna salvezza, e ho tante volte calpestato le grazie con cui Dio mi scuoteva, vengo supplichevole a te, Principe del Paradiso, pregandoti di aiutarmi a detestare le mie negligenze passate e la mia attuale debolezza. Prega tu per me l’Eterno perché faccia di me, per l’avvenire, un servo fedele, in modo da corrispondere io sempre alla grazia, vivere grato a Dio, e possa così meritare il premio dell’eterna gloria. Amen.
L'acqua benedetta è uno strumento di fede che ha un grandissimo rilievo. Essa viene riposta…
La statua del Cristo più grande del mondo è un progetto in piedi già da…
La Madonna della Comuna appare a una bambina, e dona a lei e a tutto…
Per omaggiare San Clemente c'è una buonissima torta inglese tradizionale e gustosa da preparare: è…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…