La mancata consacrazione a Monte Sant’Angelo ci ha lasciato senza parole

Ogni anno, migliaia di fedeli e di pellegrini raggiungono Monte Sant’Angelo, per visitare la grotta dove apparve, nel lontano 493, l’Arcangelo San Michele.

San Michele
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Il Santuario del piccolo paesino nel foggiano vede la sua massima affluenza nei giorni intorno al 29 Settembre, solennità dedicata, dal calendario devozionale, ai Santi Arcangeli.

In questa data, è grande festa a Monte Sant’Angelo, intorno alla celebre statua dell’Arcangelo Michele (realizzata dal Sansovino), che esce in processione per le strade del paese. Noi partecipiamo ogni anno, non solo per trasferire ai nostri lettori la spiritualità di questa solennità, ma anche per respirare e vivere personalmente la devozione.

La nostra visita alla Basilica-Santuario

Lungo le scalinate che scendono alla grotta, abbiamo incontrato tantissimi fedeli: fratelli giunti a piedi, dopo aver attraversato la Foresta Umbra, camminando per tutta la notte; disabili; gente proveniente da ogni parte d’Italia, con in mano le foto dei propri cari; coppie di giovani. Eravamo tutti in fila in attesa di consacrarci a San Michele Arcangelo.

Stavolta, però, è accaduto qualcosa di spiacevole e inaspettato. Al termine di ciascuna Santa Messa, celebrata all’interno della grotta, si sarebbe dovuta recitare (come gli altri anni) la preghiera di Consacrazione, come si fa solitamente in altri Santuario e luoghi santi. Ebbene, questo 29 Settembre 2019, al termine delle Sante Messe che precedevano la celebrazione solenne, questo non è avvenuto!

La perplessità sulla mancata preghiera di Consacrazione

La cosa ci ha lasciato perplessi, mentre altre lamentele crescevano intorno a noi. Moltissimi giovani e anziani, erano giunti li, dopo viaggi lunghi e scomodi, proprio per ricevere quella preghiera di Consacrazione. Perché, dunque, nessuno se ne curava?

Abbiamo cercato di indagare, in tutta quella confusione di andirivieni di persone che si alternano dinanzi all’altare, non solo tra una funzione e l’altra, ma anche durante la Messa stessa. Finalmente qualcuno ci ha risposto: “Per problemi di tempo”.
Problemi di tempo? – abbiamo replicato, ma la Consacrazione dura meno di 2 minuti!
“Così ha deciso il Vescovo” – ha terminato il nostro interlocutore – “e noi obbediamo”.

Obbedienza o correzione?

Francamente, non sbottare di fronte a questa situazione non è stato facile ed abbiamo fatto appello a tutto il nostro umile discernimento e senso di obbedienza, per evitarlo. Le domande, però, continuavano a frullarci in testa. Perché nessuno ci aveva avvisato? Era giusto? Era giusto privare i fedeli del rito per il quale si erano spostati dalle loro dimore? Perché si preoccupavano del tempo necessario alla Consacrazione e non di mantenere il giusto silenzio e decoro all’interno della cavea?

Senza contare che alla Santa Messa, presieduta dal Vescovo, i pochi posti a sedere erano tutti riservati alle autorità, ai prelati, ai rappresentati delle forze dell’ordine. Questo ci ha riportato alla mente i passi del Vangelo in cui Gesù condannava il comportamento dei farisei.

Quel malumore ci ha spinti verso un confessionale, perché volevamo cancellare ogni ombra di giudizio, riguardo quella strana circostanza. Nell’esporre quanto sopra, il confessore ci ha accolto con dedizione ed ascolto e, alla nostra richiesta: “Padre noi vorremmo fare un articolo su questo fatto”, si è limitato a darci una benedizione.

Il confine tra devozione e devozionismo è spesso molto sottile, specialmente in luoghi di grande spiritualità, dove, evitando di contaminarci con vicende umane, potremmo ritrovare un sano contatto con Dio e sperare di ricevere, anche attraverso una semplice preghiera comunitaria recitata con fede, come la Consacrazione a San Michele Arcangelo, le grazie di cui ognuno di noi necessita.

La Redazione

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Atto di Consacrazione a San Michele Arcangelo

Principe nobilissimo delle gerarchie angeliche, valoroso guerriero dell’Altissimo, amatore zelante della gloria del Signore, terrore degli Angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli Angeli giusti, mio dilettissimo Arcangelo San Michele, poiché io desidero di essere contato nel numero dei devoti e dei tuoi servi, oggi io come tale mi offro, mi dono e mi consacro a te, e pongo me stesso, la mia famiglia e quanto mi appartiene sotto la tua potentissima protezione.

E’ piccola l’offerta della mia servitù, poiché sono un miserabile, peccatore. Ma tu gradisci l’affetto del mio cuore. Ricordati, inoltre, che, se da oggi in avanti sono sotto il tuo patrocinio, tu devi assistermi in tutta la mia vita e procurarmi il perdono dei miei molti e gravi peccati, la grazia di amare di cuore il mio Dio, il mio caro Salvatore Gesù e la mia dolce Madre Maria, ed impetrarmi quegli aiuti che mi sono necessari per arrivare alla corona della gloria.

Difendimi sempre dai nemici dell’anima mia, specialmente nel punto estremo della mia vita. Vieni, allora, o Principe gloriosissimo, ed assistimi nell’ultima lotta. Con la tua arma potente respingi lontano da me nell’abisso dell’Inferno quell’Angelo prevaricatore e superbo che un giorno hai prostrato nel combattimento in cielo. Amen.

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