San Michele Arcangelo ha lasciato sulla Terra il segno della sua spada, quella che utilizzò per combattere Lucifero e i suoi adepti che, con un atto di pretenzioso orgoglio, volevano elevarsi a Dei, disobbedendo al loro e nostro Creatore.
Quella spada è riconoscibile in una linea retta che collega sette Santuari, dove il culto dell’Arcangelo è secolare, perché vantano apparizioni e prodigi da lui compiuti.
Sembra quasi che, metaforicamente, la linea retta voglia indicare la condotta che ognuno di noi dovrebbe condurre, evitando deviazioni al peccato.
La spada di San Michele è l’unica arma di cui è consentita la venerazione al cristiano.
L’Arcangelo, a capo delle milizie celesti, gridò “Chi è come Dio” (espressione evocativa del suo nome), atterrendo letteralmente le forze del male, gli Angeli ribelli, ora demoni che vagano in cerca di anime da soggiogare.
Ecco il tragitto di quella spada che, da Nord a Sud, imprime il segno della potenza dell’Arcangelo Michele, contro coloro che vorrebbero strapparci il dono della grazia e la possibilità della salvezza.
Partendo da Nord, dall’Irlanda, troviamo un’isola deserta, su cui sorge il Monastero di Skellig Michael; li l’Arcangelo apparve a San Patrizio, per aiutarlo, nella sua missione di evangelizzazione del territorio, contro i persecutori dei cristiani e i temibili sacerdoti druidi, che, all’epoca, decidevano della spiritualità degli irlandesi.
Dirigendoci verso Sud, si giunge, poi, in Cornovaglia (Gran Bretagna), in un’altra isola, St. Michael’s Mount, che con la bassa marea si unisce alla terraferma, luogo in cui San Michele predicò ad un gruppo di pescatori.
Il viaggio prosegue verso la Francia e giunge alla ben nota isola di Mont Saint-Michel.La tappa successiva è in Italia, in Val di Susa (Piemonte), al Santuario Sacra di San Michele, recentemente toccato da un incendio catastrofico; ancora in Italia, sul Gargano (Puglia), troviamo il Santuario di San Michele Arcangelo, un tempo una caverna inaccessibile.
La meta successiva è in Grecia, sull’isola di Symi, che custodisce una figura molto particolare di San Michele alta 3 metri. L’ultima delle sette tappe ci porta in Israele, al Monastero del Monte Carmelo, ad Haifa, fondato sulla grotta dove dimorò il Profeta Elia.
Come si può notare, guardando una comunissima cartina geografica, i luoghi citati sono perfettamente allineati, lungo un percorso di più di 2.000 chilometri; inoltre, il percorso segue lo stesso cammino del tramonto del sole, durante il Solstizio d’Estate.
E’ il giorno più lungo dell’anno, nel quale la luce del sole conta più ore, riducendo di molto il raggio d’azione delle tenebre.
Impossibile non notare l’allegoria, che attinge dalla realtà e, soprattutto, dalla fede in Dio e nella sua abbagliante eterna luminescenza.
Antonella Sanicanti
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