Per poter rispondere a questa domanda San Paolo ci offre la giusta chiave di lettura
Essere cristiani non è semplice soprattutto nel mondo di oggi. Un mondo complesso nel quale il male si sta radicando sempre più. La missione del cristiano è quella di dare testimonianza della verità, attraverso l’esempio della propria vita.
Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo (Gv 17, 14) scrive San Giovanni nel quarto Vangelo a sottolineare quello che deve esser il nostro impegno. Noi apparteniamo a Cristo e guardando a lui dobbiamo vivere nel mondo seguendo il suo esempio per portare luce agli altri perché non siamo del mondo e del suo principe (il demonio), ma di Dio.
Invertendo le due preposizioni di questo versetto viene fuori quello che sta accadendo oggi per il quale siamo chiamati a testimoniare la verità ai tanti che vivono del mondo (quindi dell’effimero) ma non sono nel mondo (quello vero che è la vita eterna). Ma per farlo bisogna avere Fede e com’è dunque la nostra fede? San Paolo ci dà questa importante chiave per scoprirlo
Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù.
È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.
Dove dunque sta il vanto? È stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.
Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche delle genti? Certo, anche delle genti! Poiché unico è Dio.
San Paolo ci spiega che la salvezza giunge mediante la fede in Gesù. Giustificati significa salvati per la grazia di Dio secondo la sua giustizia. Credere in Gesù, ossia avere fede, significa conoscere Dio invisibile ed essere salvati da lui.
Tuttavia, non si può lottare insieme a Cristo contro il male e raggiunge la salvezza senza partecipare alla pazienza di cui Cristo ha dato prova, di fronte al mondo e nelle nostre vite, e sopportare attraverso la pazienza l’assalto delle forze ostili. Ricordiamoci che l’amore del Signore si è mostrato più forte del rifiuto degli uomini. Credere dunque, ci dice San Paolo, significa pensare facendo riferimento alla sapienza di Cristo e agire nel suo amore. Significa entrare in quella obbedienza di amore che in Cristo è stata fedeltà alla verità. Senza obbedienza alla missione del Padre e al suo disegno di grazia non c’è vera fede.
La fede non è fondata su impressioni soggettive, ma sulla fedeltà, sulla verità è sulla volontà di Dio e deve così essere lievito che fa cementare il mondo.
Mi rendo conto del male spirituale che agisce nel mio cuore? E sono consapevole che Cristo lo ha vinto? Capisco che il male che è in me è costretto a rivelare il suo volto in Cristo, ossia che posso misurare la mia fede da quanto male viene a galla nel mio cuore (silenzi, rifiuti e ribellioni ne sono i sintomi più evidenti)?
Preghiera a San Paolo
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