Nel suo scritto, San Paolo descrive la straordinaria forza che ha portato Cristo a liberare l’intera umanità. Grazie alla forza dello spirito, ciò che prima era impossibile, si trasforma immediatamente in possibile e questa trasformazione offre una nuova vita. Questa è la forza che libera dalla schiavitù interiore e dal peccato.

Quelli di San Paolo sono scritti fondamentali nella storia della Chiesa. Il Santo ci offre un pensiero teologico, attraverso le sue preziose lettere, che ha una forte valenza simbolica e ci aiuta nella comprensione della salvezza. Le parole di San Paolo rivelano una delle trasformazioni più profonde in assoluto che la fede in Cristo ha portato nella storia dell’umanità. L’Apostolo delle genti, nel suo pensiero, sintetizza un concetto fondamentale della sua teologia, un concetto che merita un’attenta riflessione: la forza attraverso cui Gesù è riuscito a salvare l’umanità dal peccato. La parte introduttiva del suo pensiero, che possiamo trovare nella sua Lettera ai romani, introduce due leggi contrastanti. Queste sono la “legge del peccato e della morte” e la “legge dello Spirito”.
San Paolo: la forza di Gesù nell’ottica di salvezza
La prima delle due leggi menzionate in questa sede è quella che rappresenta il potere distruttivo del peccato, la stessa che porta l’essere umano alla morte fisica e anche spirituale. Prima di analizzare il contrasto con la seconda, ovvero la legge dello Spirito, leggiamo le parole che il Santo Apostolo ha riportato nella sua lettera. “Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito” (fonte: San Paolo, Lettera ai Romani). La carne, nella visione paolina, è un termine che viene associato alla condizione umana peccatrice. Questa condizione è incline al male ed è incapace di obbedire al volere di Dio. La legge, cosiddetta della carne, quindi, non può redimere l’uomo, perché esso è prigioniero di una natura peccaminosa che non gli consente di osservare la legge di Cristo.
La legge dello Spirito
Alla legge della carne, però, come ci insegna San Paolo, si contrappone la legge dello Spirito. Quest’ultima è, da come apprendiamo, di tutt’altra fattura. La legge dello Spirito è in sintonia con la forza attraverso la quale, ci ricorda il Santo, Cristo ha redento il mondo. Questa è la forza che dà la vita, è la forza che rigenera l’essere umano, liberandolo in maniera assoluta dalla schiavitù interiore. Paolo sottolinea che questa nuova legge non dipende dalle capacità umane, ma, piuttosto, dalla potenza dello Spirito Santo, che permette a ogni cristiano di vivere secondo la volontà del Cristo. Questo, ci insegna il Santo Apostolo nei suoi scritti, non avviene più attraverso l’osservanza della legge scritta, bensì vivendo una relazione vivente e forte con lo Spirito Santo.
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