San Patrizio fu un instancabile predicatore missionario e la sua opera diede molti frutti, nonostante l’avversione pagana nelle sue terre.
Patrizio nacque in Britannia intorno al 385 in Britannia, ma a soli 16 anni viene rapito e fatto schiavo in Irlanda. Lì rimane prigioniero per 6 anni. In questo lungo tempo di sofferenza e privazione, Patrizio trova la forza per progredire nella sua vita di fede. Presto ci fu il ritorno in patria, nel quale finalmente poté riabbracciare i suoi amati genitori.
La schiavitù e l’amore per la sua terra che lo fa tornare
Genitori che lo avevano abituato fin da piccolo alla fede. Così, non appena li aveva ritrovati, e dopo avere passato qualche tempo con loro, decide di diventare prete. Cominciò con il fare alcune esperienze monastiche in Francia, ma quando arriva all’età di quarant’anni comincia ad avere nostalgia della sua terra. Vuole insomma tornare a tutti i costi nell’Isola Verde.
La verità è che la sua terra esprimeva un forte bisogno di evangelizzatori, di uomini e donne che portino una fede salda e radicata nel seno del popolo, nella cultura vissuta ogni giorno nella società. Subito molti fecero il suo nome in qualità di vescovo missionaria. La famiglia però non voleva lasciarlo più andare via. Altri si oppongono alla decisione imputandogli scarsa preparazione dottrinale.
La sua attività di missionario è instancabile: predica, battezza, celebra
Nel 432 insomma Patrizio si trova nuovamente sull’isola, dove la sua attività è instancabile. Predica, battezza, conferma, celebra l’Eucarestia, ordina presbiteri, consacra monaci e vergini. Anche il suo successo missionario è grande, nonostante tante terribili malignità persino da parte dei cristiani, in particolare dagli eretici pelagiani. Patrizio respinge tutte le sue accuse, in particolare con la scrittura della Confessione, e nel mentre celebra l’amore di Dio.
Il Signore infatti lo protesse sempre e non lo abbandonò mai nei suoi viaggi fortemente pericolosi. Morì nel 461, e la sua figura restò quella del patrono e dell’apostolo dell’Isola Verde. La sua opera diede tanto frutto. Il suo metodo di evangelizzazione fu adatto ed efficace. Patrizio, per entrare in contatto con il gran numero di tribù che formavano piccoli stati sovrani nell’Irlanda dei celti e degli scoti, faceva molti doni ai personaggi della stirpe reale, con il suo stesso denaro, che spesso ereditava per la vendita dei poderi paterni.
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La conversione dei sudditi e l’avversione delle caste pagane
La conversione dei re e dei nobili che invocava Patrizio, poi, portava in secondo luogo alla conversione dei sudditi, nonostante la difficoltà per le persone più anziane ad abbandonare il paganesimo. I suoi discepoli dovettero subire l’avversione dei druidi, una casta sacerdotale pagana degli antichi popoli celtici, che praticavano i riti nelle foreste, anche con sacrifici umani. Questi lo perseguitarono continuamente, tanto da farlo prigioniero una volta per quindici giorni.
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Fu lui a introdurre il monachesimo in Irlanda, che all’epoca era da poco sorto in Occidente. In quei giorni moltissimi giovani aderirono con entusiasmo, mentre fiorivano numerosi conventi.
Giovanni Bernardi