Cristo si manifesta all’uomo attraverso varie forme. La principale è l’Eucarestia. In Italia, ne abbiamo molti esempi di Miracoli eucaristici.
Uno di questi è quello, poco conosciuto, di San Pietro a Patierno, a Napoli. E’ avvenuto nel pieno del 1700, con la testimonianza di Sant’Alfonso.
Il Miracolo eucaristico del 1772
Il Miracolo Eucaristico di San Pietro a Patierno, quartiere della città di Napoli, è un miracolo che ha una storia particolare. Esso parte da un furto nella chiesa di San Pietro apostolo, principale chiesa dell’allora (nel lontano 1772) piccolo paese di Patierno.
Un furto che ha del miracoloso: il 27 gennaio del 1772 vennero trafugate dal Tabernacolo alcune ostie consacrate. Secondo il racconto che è stato tramandato, un uomo, Giuseppe Orefice, camminando per i campi fra Capodichino e Casoria, territorio del Duca di Grottolelle, vide una immensa luce, ma non riusciva a capire da dove provenisse.
La luce dell’Eucarestia
Tornando con alcuni amici, notò che, nello stesso punto del giorno precedente, la luce era aumentata. Avvicinatosi, trovò lì sul terreno le ostie che erano state trafugate. Esse erano ancora intatte, non sporche e non scalfite dal terreno. Con gioia, le raccolse e le portò in chiesa.
Miracolo Eucaristico: la dichiarazione di Sant’Alfonso
Il racconto di questa vicenda ci viene anche da Sant’Alfonso Maria de Liguori: “Io ritengo di essere più che sicuro, per questo l’ho voluto rendere pubblico, che questo fatto avvenuto a Patierno serva a far conoscere la gloria del Santissimo Sacramento dell’altare”. Ma non fu il solo a scrivere ciò: anche i Vescovi della Diocesi così decretarono: “Dichiariamo che la menzionata apparizione dei lumi e la intatta conservazione delle sacre particole è un autentico miracolo dell’operato di Dio”.
Lo stupore della scienza
Anche la medicina dovette chinarsi alla potenza di Dio. Il medico Domenico Cotugno dell’Università di Napoli, ad una prima analisi fatta sulle ostie trafugate, dichiarò: “La particolarità e l’essere intatto di queste particole non possono spiegarsi coi principi fisici e le forze naturali: devono essere considerate miracolose”.
Il furto del 1978
Ci vollero, però due secoli, affinché il miracolo venisse davvero riconosciuto da tutti, non solo dalle alte schiere della Chiesa. Nel 1967, il Cardinale di Napoli, Corrado Ursi scrisse: “Il miracolo di San Pietro a Patierno è un monito divino per la nostra arcidiocesi”. Purtroppo però, la fede non è rispettata da tutti: le particole furono rubate, di nuovo, nel 1978 e da allora mai più ritrovate.
Un segno? Un avvertimento? Un monito a che non vuole credere nella presenza di Cristo nell’Eucarestia? Non possiamo saperlo: sta di fatto che, ancora oggi, nonostante le ostie siano state trafugate, il miracolo Eucaristico di San Pietro a Patierno rientra nell’elenco della Chiesa cattolica come “miracolo avvenuto e riconosciuto”, grazie anche agli scritti tramandati da un Santo come Alfonso Maria de Liguori.
ROSALIA GIGLIANO