San Pietro Canisio fu un grande predicatore e teologo. Divenne il primo provinciale dei Gesuiti in Germania. Papa Pio Xi lo ha proclamato Santo nel 1925.
San Pietro Canisio (Kanijs in olandese) nacque a Nimega, l’8 maggio del 1521. Proveniente da una famiglia benestante (suo padre era Borgomastro di Nimega), ebbe la possibilità di studiare diritto canonico e diritto civile. Il Santo era però solito passare il suo tempo libero frequentando il monastero dei certosini e affrontando le letture di un breve opuscolo contenente gli esercizi spirituali. Dunque, la sua strada futura venne alla luce fin da subito.
Nel giorno del suo 22° compleanno, Pietro prese l’importante decisione di entrare a far parte della famiglia dei gesuiti, fondato da pochi anni. Il Santo fu l’ottavo gesuita ad emettere i voti solenni, nonché il primo provinciale dell’ordine in Germania, dove il fondatore dell’Ordine, Sant’Ignazio di Loyola, lo aveva inviato. Proprio in Germania, San Pietro Canisio ebbe un grande influsso nella Controriforma, espandendo il cattolicesimo in un paese a maggioranza protestante.
Già professore di teologia presso l’università di Ingolstadt (Baviera), San Pietro Canisio fu un instancabile predicatore. Il Santo tenne la maggior parte delle sue prediche presso il Duomo di Santo Stefano (Vienna). Ciò che principalmente rimaneva impresso ai fedeli, e a chiunque assisteva alle sue predicazioni, era il modo con cui si poneva: sempre cortese e desideroso di proporre nuove dottrine e nuovi insegnamenti, senza mai puntare il dito e parlare di eretici o di errori.
Famosissimo è il suo Catechismo. Nel 1555 venne pubblicato quello che è passato alla storia come il primo catechismo della Chiesa cattolica. Infatti, il Santo gesuita compose in quegli anni la prima opera sistematica sugli insegnamenti della fede, ad indirizzo dei fedeli. L’opera fu pubblicata con il titolo “Summa doctrinae christianae” ed ebbe una grandissima influenza nella sfera controriformistica di Germania.
Le sue grandi doti intellettuali e predicative non poterono restare inosservate. Ignazio di Loyola decise di inviarlo in Italia: dapprima in Sicilia e successivamente a Bologna, dove predicò incessantemente prima di essere inviato nuovamente in Germania, dove vi era un gran bisogno di una figura carismatica come la sua.
Prima della sua morte, avvenuta il 21 dicembre 1597 a Friburgo, il Pontefice Pio V gli offrì un posto vacante come cardinale. San Pietro Canisio pregò però il Papa affinché lo lasciasse al suo umile servizio della comunità. Papa Pio XI lo proclamò Santo nel 1925, nominandolo anche Dottore della Chiesa. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 21 dicembre, suo dies natalis.
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Fabio Amicosante
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