La storia del giovane Santo che celebriamo oggi è molto interessante: San Potito, l’adolescente martire, salvò la figlia di Antonino Pio.
Un chiaro esempio di grazia non riconosciuta e presto capiremo il perché. San Potito, il Santo che festeggiamo oggi, ha una storia molto interessante, ricca di preziosi aneddoti. Innanzitutto, però, partiamo dalle fonti. Stiamo parlando di un martire del II secolo, per cui dobbiamo far tesoro di quelle poche fonti di cui disponiamo. La più importante di queste è una Passio del IX secolo, conosciuta come “Passio Sancti Potiti”. Da questa preziosa fonte veniamo a conoscenza delle più importanti opere del giovanissimo martire di Cristo.
San Potito: giovane martire della Chiesa
San Potito è conosciuto, nell’immaginario collettivo, come il Santo adolescente. Vissuto nel II secolo, il giovane Potito è oggi patrono della città (e della diocesi) di Tricarico, a Matera. Le origini del giovane dobbiamo cercarle nell’antica Sardica (Romania), divenuta provincia romana nel 107, a seguito della conquista di Traiano.
I miracoli attribuiti al Santo
In realtà, la figura del giovanissimo Santo si è arricchita, nel corso del Medioevo, di una serie di aneddoti e di storie non sempre confermate dalle fonti. Tra queste, ci sarebbero alcune antiche tradizioni che attribuiscono al Santo una serie di importanti miracoli. Tra questi, uno dei più conosciuti è la guarigione dalla lebbra di un’illustre matrona. Ma, tra tutti, il miracolo più conosciuto in assoluto del giovane martire fu la liberazione dal demonio della figli del famoso Imperatore Antonino Pio. A tal proposito, è proprio di martirio che dobbiamo parlare, dal momento che San Potito morì martire proprio per mano dell’Imperatore appena citato.
Culto
Per tale motivo parliamo di un chiaro esempio di grazia non riconosciuta da chi la riceve. San Potito fu torturato e, infine, ucciso, nell’Italia Meridionale, proprio per ordine dell’Imperatore Antonino Pio. La sua memoria viene inoltre ricordata nel Liber Pontificalis napoletano, risalente al IX secolo. Le sue reliquie furono spostate in Sardegna, che rivendicava le origini del giovane Santo. La Chiesa Cattolica, tenendo conto dell’illustre fonte caratterizzata dal Martirologio Romano, festeggia la sua memoria liturgica il 14 gennaio.
Leggi anche: San Dalmazio, il Santo di oggi 5 dicembre: evangelizzatore e martire