La vita di San Raimondo de Penafort fu un susseguirsi di opere di gran valore. Operò con successo per il bene della Chiesa e per la difesa della cristianità.
Evangelizzatore, co-fondatore, predicatore, giurista: queste sono solo alcune delle cariche e delle doti appartenute al Santo Raimondo de Penafort, una delle figure più influenti dell’intera cristianità, specialmente nel Medioevo. La data della sua nascita, tuttavia, è una supposizione, dal momento che il Santo voleva far sapere il meno possibile di lui, tanto da gettare, spesso, le carte che lo riguardavano. Secondo la tradizione, il Santo visse cent’anni e, conoscendo la data della sua morte, si suppone che nacque nel 1175. Sappiamo, però, che era originario di Santa Margarida i els Monjos, in Spagna.
Ciò che è veramente certo è che nonostante il religioso abbia ricoperto innumerevoli cariche ecclesiastiche, tornò sempre, prima o dopo, alla sua più grande aspirazione di vita, quella caratterizzata da preghiera, studio e contemplazione. Dopo aver ultimato gli studi universitari a Bologna, divenne canonico della Cattedrale di Barcellona. Ma, tra le sue prime aspirazioni ci fu quella di entrare a far parte dell’Ordine Domenicano. Così fu, il Venerdì Santo del 1222, Raimondo entrò nell’Ordine.
A solo un anno di distanza dalla sua entrata nell’Ordine, il Santo andò in aiuto del suo amico Pietro Nolasco. Anche grazie al suo contributo, Nolasco fondò l’Ordine dei Mercedari, attivo in quegli anni nel riscatto degli schiavi. Le sue grandi doti intellettuali non passarono di certo inosservate. Infatti, a San Raimondo fu commissionato, dopo poco tempo, di scrivere una una summa dei casi di coscienza. Così, dopo un intenso lavoro, il Santo redasse la Summa de Casibus Poenitentiae, utilissima ai confessori. Ma la sua aspirazione di vita era un’altra. San Raimondo non cessò mai, nonostante i suoi impegni in qualità di evangelizzatore e scrittore, di trascorrere una vita dedita a preghiera e riflessione.
Il Santo decise così di ritirarsi da ogni carica ufficiale all’età di sessant’anni. Rientrò dunque in patria, dove mancò per diverso tempo. Rientrato a casa, iniziò a impegnarsi principalmente alla conversione degli ebrei. San Raimondo de Penafort morì nel 1275. Fu sepolto a Barcellona. Divenne Santo, durante il pontificato di Clemente VIII, il 29 aprile del 1601. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 7 gennaio.
Fabio Amicosante
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