San Rocco fu l’emblema del “servizio ai fratelli”, in un momento in cui in Europa imperversava una terribile epidemia di peste.
Tra il 1300 e il 1600, la peste si diffuse in molti Paesi, stroncando l’esistenza di 1/3 della popolazione d’Europa. Immenso era il bisogno di sostegno e di aiuti di ogni genere, per chiunque soffrisse la devastante violenza di una malattia che non lasciava quasi mai scampo.
La gente di ogni casta era impotente, il mondo conosciuto in ginocchio, la Chiesa in crisi. Il giovane 20enne, Rocco (XIV sec., Francia), membro di una famiglia nobile, benestante e cristiana, probabilmente quella di un Governatore, apparve sullo scenario.
Dopo essere rimasto orfano di entrambi i genitori, decise di donare i beni di famiglia a chi ne avesse necessità. Probabilmente, entrò nel Terzo Ordine Francescano, prima di indossare l’abito da pellegrino e partire alla volta di Roma, passando, intanto, di città in città e offrendo il suo aiuto.
La missione tra gli appestati
Il suo intento era quello assistere gli appestati che, in ogni città, crescevano di numero, ogni giorno. Donò tutto il suo tempo, come un vero e proprio maestro di volontariato, e, per la sua viva fede, riuscì ad essere artefice delle guarigioni di molti moribondi, che benediceva col segno di Cristo. Seminò così conversioni al sostegno vicendevole e all’unico Dio.
Le notizie comprovate sulla vita di Rocco sono poche, ma sufficienti a descriverlo come un uomo che anteponeva la salvezza degli altri alla propria.
Era probabilmente a Piacenza, quando la peste lo contagiò. Passò da un ospedale all’altro e, nel momento in cui venne giudicato ormai in fin di vita, fu allontanato, perché le sue urla di sofferenza disturbavano altri malati!
Si recò, così, in un bosco, per morire in solitudine, ma un cane lo soccorse, offrendogli la propria razione di pane ed attirando l’attenzione del suo padrone, il nobile Gottardo Pollastrelli, che si prese cura del futuro Santo, fino ad un’inaspettata guarigione.
Dopo queste vicende, Rocco cercò di ritornare alla sua terra natia.
Si narra che, alle porte di una città non bene nota, venne, però, fermato e accusato di spionaggio. Non volle rivelare il suo nome, in quanto aveva fatto voto di non usufruire delle agevolazioni, dovute alle sue nobili origini. Neppure lo zio, nuovo Governatore del luogo, lo riconobbe e Rocco dovette, senza possibilità di replica, essere imprigionato.
Rimase in carcere per 5 anni, prima di morire. Solo dopo, venne riconosciuto, grazie ad un segno a forma di croce che aveva sul petto dalla nascita!
Preghiera a San Rocco
O Dio, che nell’amore verso te e i fratelli hai compendiato i tuoi Comandamenti, fa che a imitazione di San Rocco dedichiamo la nostra vita a servizio del prossimo, per essere da te benedetti nel Regno dei cieli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Pater; Ave; Gloria.
Antonella Sanicanti