San Severino, abate, fu un grande evangelizzatore nel Norico (attuale Austria). Fondò molte Chiese e cenobi portando la fede cristiana nel Nord dell’Europa.
Non abbiamo notizie certe circa l’infanzia di San Severino. Sappiamo che nacque in Italia intorno al 410. Le sue probabili origini romane le supponiamo dal suo modo di parlare e di agire. Intorno all’anno 453, il Santo si recò, a seguito di un avviso soprannaturale, nel Norico, attuale Austria. In loco, il Santo, vista l’assoluta assenza di controllo da parte di Roma, si occupò sia della cura religiosa che di quella materiale della regione, dedicandosi all’approvvigionamento alimentare e anche alla liberazione degli ostaggi in mano ai germani.
La principale fonte che ci narra gli eventi biografici di San Severino è rappresentata dalla Vita Sancti Severini, redatta dall’abate Eugippio. In essa sono raccolte tutte le tappe della sua evangelizzazione presso i popoli del Norico. La biografia di Eugippo ci parla anche della giovinezza di San Severino. Il Santo, fin da ragazzo, fu attratto dalla vita contemplativa e si ritirò in Oriente, maturando una forte formazione dottrinale e ascetica, realizzata tramite il contatto con i Padri Orientali.
Ma la predicazione fu il fiore all’occhiello del Santo. Durante la sua esperienza eremitica in Oriente, San Severino maturò la vocazione che lo portò nel Norico, dove svolse un’intensa attività di apostolato tra le genti nordiche. Nel Nord dell’Europa c’era la necessità di una forte guida spirituale, che potesse sostenere i popoli contro l’influenza dei culti pagani. La predicazione di San Severino fu di grande aiuto, sia da un punto di vista spirituale che materiale. Infatti, grazie alle sue prediche, si placò anche la ferocia degli invasori.
Ricordiamo principalmente il Santo per aver portato la fede cristiana tra i popoli Norici. Eppure, tra le sue grandi opere annoveriamo le numerose fondazioni di Chiese e monasteri. A Favianis (oggi Mautern) Severino fondò un monastero che utilizzò come sede principale. Speranzoso di poter continuare la sua esperienza ascetica e contemplativa avviata in Oriente, il Santo si ritrovò però ad agire continuamente nell’opera sociale e di soccorso alle popolazioni. La sua grande opera di fondazione si estese da Favianis a tutto il Norico.
San Severino divenne, attraverso il suo operato, una figura di riferimento e il personaggio più rappresentativo della romanità tra i nordici. Attraverso la sua predicazione, il Santo impose il rispetto per i romani, ma soprattutto per i valori del cristianesimo. Di fronte a questo suo atteggiamento, molti abbandonarono gli antichi culti pagani, per abbracciare la fede in Cristo.
San Severino morì nel monastero di Favianis (Mautern an der Donau), l’8 gennaio 482. Nel momento della morte chiamò i monaci attorno a sé, li incoraggiò e diede loro il bacio della pace. A pochi anni dalla sua morte, le reliquie furono trasportate in Italia. San Severino è Patrono dell’Austria, della Baviera, di San Severo e di Striano. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica l’8 gennaio.
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Fabio Amicosante
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