Oggi celebriamo la memoria liturgica di San Tommaso Becket, Arcidiacono e collaboratore dell’Arcivescovo di Canterbury, Teobaldo. Fu uno strenuo difensore di ogni diritto della Chiesa.
San Tommaso Becket rappresenta un vero esempio, emblematico, di come le ricchezze, la bellezza e il potere rappresentino dei valori per così dire “nulli” rispetto alle “ambizioni celesti”.
Inizialmente, l’esperienza diplomatica di Tommaso lo portò a divenire stretto collaboratore della corte inglese, rappresentata a quel tempo dal re d’Inghilterra Enrico II. Ma c’era un problema, il re voleva esercitare un controllo pressoché totale sulla Chiesa d’Inghilterra, limitando a tutti gli effetti le libertà degli ecclesiastici. Era il XII secolo e dispute di questo tipo, purtroppo, non mancavano.
San Tommaso Becket Vescovo
Non appena si liberò la cattedra episcopale di Canterbury, Tommaso fu scelto per ricoprire quel delicato, quanto importante ruolo. Ci fu un piccolo discorso che il futuro Santo fece all’orecchio del sovrano, un discorso che, a quanto pare, Enrico II non prese troppo sul serio. Tommaso sussurrò tali parole all’orecchio del re: “Se Dio permette che io diventi Arcivescovo di Canterbury, perderò l’amicizia di Vostra Maestà”. Il progetto di San Tommaso Becket era chiaro, tuttavia il re non colse queste parole. Il Santo era pronto a difendere con le unghie e con i denti i diritti della Chiesa.
Una volta divenuto Vescovo, il Santo si mise fin da subito di traverso rispetto alle scelte di Enrico II. Si tiene, giustamente, a precisare, che il Santo non si oppose a tali progetti per gelosie personali. Il punto era un altro, la volontà era quella di “difendere la libertà delle coscienze”.
L’esilio del Santo
Sentitosi oltremodo tradito da quello che considerava il suo migliore amico, Enrico II andò su tutte le furie. San Tommaso fu costretto all’esilio in Francia. Ivi, il Santo rimase per ben sei anni. L’azione mediatica dei collaboratori di Canterbury fece si che il Santo potesse far ritorno a casa. Fu un gran ritorno e, alla folla che lo acclamava, San Tommaso disse: “Sono tornato per morire in mezzo a voi”.
La ripresa del suo operato
Il Santo sapeva bene a ciò che andava incontro. Il suo ritorno non cambiò certo i suoi piani di “salvezza dei diritti della Chiesa”. Come prima cosa, sconfessò tutti quei Vescovi che, con il tempo, erano scesi a patti con il re Enrico II. Il re andò su tutte le furie e, come gesto estremo, decise di eliminare quello che era stato il suo più grande amico e collaboratore.
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Culto
San Tommaso Becket fu ucciso dai collaboratori del re proprio all’interno della cattedrale. Le ultime parole che il Santo pronunciò, prima di morire davanti all’altare furono: “Accetto la morte in nome di Gesù e della Chiesa”. San Tommaso Becket morì, in nome di Gesù, il 23 dicembre del 1170. Tommaso divenne Santo a soli tre anni dalla sua morte. Anche il re che lo condannò a morte fece ammenda davanti alla tomba del martire. Per un po’ di tempo Enrico II rinunciò infatti alle sue ambizioni sulla Chiesa inglese.
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Fabio Amicosante