Predicatore domenicano, San Vincenzo Ferrer fu confessore e consigliere personale di Papa Benedetto XIII.
San Vincenzo Ferrer nacque a Valencia nel 1350. Vestì l’abito domenicano a diciassette anni divenendo sin da subito maestro di filosofia.
Insegnò teologia e filosofia a Valencia e a Lérida. San Vincenzo fu un instancabile viaggiatore. Predicò la pace e lavorò con costanza e impegno per l’Unità della Chiesa, che avverrà nel 1417.
San Vincenzo Ferrer visse durante lo scisma d’Occidente (1378-1417). Agli inizi del grande Scisma per Vincenzo avvenne un incontro importante. Nel 1379 conobbe il cardinale Pero de Luna, legato del papa avignonese presso la corte di Aragona. Divenuto Papa della sede Avignonese col nome di Benedetto XIII, scelse San Vincenzo come confessore personale e consigliere. Nel 1398 si ammalò gravemente. Ebbè una visione: Gesù, accompagnato da San Domenico e San Francesco d’Assisi. Gesù lo tocco sulla guancia, lo guarì e gli disse: mettiti in viaggio e conquista molte anime!
A seguito della celeste visione, San Vincenzo chiese il permesso per poter lasciare la corte pontificia. Ottenne il titolo e la facoltà di missionario apostolico. Evangelizzò i paesi più noti dell’Occidente: l’Inghilterra, la Francia, l’Italia, la Germania. Venne ricordato dai principi e vescovi come vigoroso predicatore di chiese e piazze. Parlava dell’Anticristo e del Giudizio Universale, i suoi sermoni erano estremamente popolari. Attraverso le sue prediche manteneva l’unità tra i fedeli.
San Vincenzo Ferrer morì in viaggio, il 5 aprile del 1419 a Vannes, in Bretagna. Le sue reliquie sono custodite nella cattedrale di San Pietro di Vannes. Callisto III lo dichiarò santo nel 1455, a Roma. Il suo culto fu confermato da papa Pio II. Dicono i suoi agiografi che “era un miracolo quando non faceva miracoli”, infatti San Vincenzo fu canonizzato dopo il riconoscimento di più di ottanta miracoli. La sua intercessione è ancora oggi invocata dai contadini per la buona raccolta. Infatti tra i miracoli più noti del Santo c’è quello di aver portato pioggia in campi aridi. È venerato dalla chiesa cattolica il 5 aprile.
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Fabio Amicosante
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