Durante la terza serata del Festival di Sanremo, mentre Michelle Hunziker intonava “I maschi” di Gianna Nannini, un gruppo di donne sale sul palco mettendo in scena una finta interruzione, ma in realtà si uniscono alla presentatrice per cantare i ritornelli più celebri dedicati alle donne da “Le donne di Modena” di Baccini a “Viva la mamma” di Bennato sino a “O mia bela Madunina” perché ha detto la Hunziker “la Madonna è la Mamma di tutte le mamme”.
Una frase, apprezzatissima da molti, che non è di certo sentire in un programma Rai, tantomeno al Festival. Ma la perfomance non è stata gradita dalle femministe che si sono indignate, e hanno puntato il dito contro Sanremo per aver buttato via 50 anni di lotte femministe in 5 minuti.
Il capo d’accusa sarebbe quello di avere associato la figura della donna alla mamma, ritenendolo uno schiaffo a chi quotidianamente propone un modello di donna diversa, libera. Ma il concetto di libertà della donna, oggi, è sempre e solo unidirezionale?
Vale a sostegno del “diritto” della donna all’aborto, a chi vuole legalizzare in Italia la pratica dell’utero in affitto con tutte le conseguenze nefaste che ne derivano per lei e per i bambini vittime innocenti, ma non vale il sacro santo diritto di esprimere la gioia di essere madre, di parlare della maternità, di questa capacità unica e straordinaria della donna di accogliere la vita? Oggi più che mai l’esigenza di aprire gli occhi e riscoprire la bellezza della vocazione alla maternità a cui la donna è chiamata.
Grazie Michelle, a noi sei piaciuta!
Simona Amabene