Il dramma di una malattia fortemente invalidante e l’amore di un figlio: è questo che Simone Cristicchi ha scelto di cantare a Sanremo suscitando commozione.
![Simone Cristicchi](https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2025/02/simone-cristicchi3-sanremo-lalucedimaria.it-20250213.jpg)
Simone Cristicchi ha scelto di portare al Festival di Sanremo una canzona diversa dal solito, come non se ne sentono spesso. Non tanto per la musica, quanto per il tema trattato. In un testo denso di poesia il cantautore romano ha voluto raccontare il dramma di chi vive una grave malattia di un proprio caro.
Si tratta dell’Alzheimer, una patologia che non lascia scampo e stravolge le maggiori capacità cognitive trasformando la vita di ne è affetto e di chi sta attorno. E così, con estrema delicatezza, quella di chi vive sulla propria pelle una situazione così difficile, Cristicchi ha voluto rendere omaggio alla sua mamma e al tempo stesso suscitare riflessioni importanti.
La mamma malata di Alzheimer e la canzone poetica di Cristicchi a Sanremo
Scritta cinque anni fa, la canzone “Quando sarai piccola” non era stata finora accettata, nelle precedenti edizioni del Festival, per essere cantata dal palco dell’Ariston. Quest’anno è stata la volta buona, per questo brano così introspettivo in cui Simone Cristicchi ha voluto esternare molti dei suoi più intimi sentimenti.
Composta insieme alla moglie Amara, la canzone già dal primo ascolto ha fatto commuovere il pubblico e i telespettatori e sui social gli apprezzamenti sono stati numerosi. Un uomo ormai adulto deve prendersi cura della propria mamma come fosse una bambina, perché lei non è più in condizione di farlo.
I ruoli sembrano essersi invertiti: lei che ha accudito il suo bambino adesso è accudita da lui. Al centro di tutto c’è l’amore, il sentimento che fa affrontare anche il dolore più nero. È questo che raccontano i versi dolci e delicati che arrivano a squarciare i cuori con tutta l’amarezza che si portano dentro.
Restituire l’amore dato
“Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei” è l’incipit della canzone di Cristicchi. Ma più avanti rivela “Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono” : una scoperta che forse non ci si aspetta, ma che arriva quando si affrontano i momenti più dolorosi.
![Simone Cristicchi](https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2025/02/simone-cristicchi-sanremo-lalucedimaria.it-20250213.jpg)
La perdita delle certezze, lo strazio di vedere la propria mamma perdere le capacità più semplici e basilari fa saltar fuori tutto l’amore che c’è nel cuore. E la risposta è l’accudimento amorevole, la cura fatta con uno spirito di servizio spontaneo e naturale.
Descrive tutto questo Cristicchi mentre elenca piccole attività della vita quotidiana che dovrà fare e ripetere in una malattia da cui non si torna indietro. Le emozioni semplici e vere, l’autenticità delle cose più piccole vissute insieme, tutto questo è esaltato dall’amore: “Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato“, canta.
L’amore umano illuminato dalla fede
Simone Cristicchi non ha mai nascosto di essere credente e di frequentare una comunità monastica. L’incontro con una suora e quello con papa Francesco sono stati da lui più volte raccontati, in interviste televisive.
![Simone Cristicchi Festival di Sanremo](https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2025/02/simone-cristicchi-sanremo2-lalucedimaria.it-20250213.jpg)
La sua ricerca di Dio lo ha portato a manifestare una profonda sensibiltà che ha espresso anche nelle sue canzoni. Dalla celebre “Ti regalerò una rosa“, con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2007, con al centro il tema della malattia mentale, alla più recende “Abbi cura di me“, del 2019 in cui celebra la vita come un miracolo, parla di amore.
Un amore che negli anni è andato ad essere sempre più illuminato da una fede in crescita. È quello che emerge anche da quest’ultimo brano sanremese, con cui implicitamente fa riflettere sulla sacralità della vita in ogni suo stadio, anche quando è toccata dalla malattia e da un’enorme sofferenza.
È l’amore che cura, e che si riassume, forte, negli ultimi versi della canzone dedicata alla mamma: “Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte che non avrai paura nemmeno della morte. Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte“.