Quello di cui vogliamo parlare oggi è un particolare episodio della vita di Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano. Il Santo, poco prima della sua elezione episcopale, prese a calci il demonio.
Sono in realtà molti i miracoli che la tradizione tende ad attribuire al Santo Vescovo di Milano, Ambrogio. La sua grande personalità e spiritualità lo hanno reso molto noto negli anni del suo episcopato, tanto da essere considerato una delle più importanti personalità del IV secolo. La Chiesa lo enumera infatti tra i quattro grandi dottori della Chiesa, insieme a San Girolamo, Sant’Agostino e il Pontefice San Gregorio I.
Il Santo Vescovo è originario della Germania. Nacque infatti a Treviri nel 339. Sant’Ambrogio arrivò a Milano intorno al 370 e lì dimostrò grandi capacità diplomatiche e organizzative. Infatti, proprio in quegli anni, si adoperò, con molta efficacia, al fine di riappacificare ariani e cattolici. Fu proprio grazie al suo grande lavoro che, a seguito della morte del Vescovo Aussenzio, ricevette la nomina vescovile.
Come accennato, sono in realtà diversi gli episodi miracolosi che riguardano il Santo Vescovo, ma quello di cui vogliamo parlare oggi è il noto episodio della “colonna del diavolo”. Infatti, stando alla tradizione, la colonna situata sul lato sinistro della Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano, presenta due fori proprio a causa di una disputa accesa. Il Santo Vescovo ebbe, per l’appunto, una disputa con il demonio, il quale tentò in ogni modo di farlo rinunciare alla carica vescovile. Secondo la tradizione, il Santo colpì con un calcio il diavolo e lo fece sbattere, con le corna, proprio sulla colonna, generando dunque i due fori. La tradizione racconta che il diavolo rimase incastrato nella colonna fino al giorno seguente, quando poi scomparve, passando proprio per uno dei due fori.
O glorioso Sant’Ambrogio, che fuggiste sempre gli onori e le dignità, e solo le accettaste per non contraddire alle divine aspirazioni, che vi volevano modello di ogni virtù a tutti; ottenetemi, vi prego, di fuggire le mondane distinzioni, e di gloriarmi solo nel compiere esattamente la volontà del Signore. O glorioso Sant’Ambrogio, che impiegaste tutta la vostra vita nel difendere la verità della fede, contro gli assalti dell’eresia e dell’empietà; ottenetemi, vi prego, la grazia di professar costantemente e difendere con intrepidezza fino alla morte quella santa religione di cui per divina misericordia ebbi la sorte avventurata di nascere.
Fabio Amicosante
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