Sant’Andrea è il primo Apostolo che incontriamo nei Vangeli. Fu egli stesso a comunicare a suo fratello, Simon Pietro, la scoperta del Messia e a condurlo da lui.
Le fonti neotestamentarie ci parlano della figura di Sant’Andrea, nato a Betsaida (Galilea) e fratello dell’Apostolo Pietro. Andrea era discepolo di San Giovanni Battista, come ci dice l’evangelista Giovanni e, con ogni probabilità, uno dei primi a riconoscere nella figura di Gesù il Messia, il Cristo, l’Unto, il Redentore. Giovanni Battista esordì, nell’episodio narrato dal Vangelo, con queste parole: «Ecco l’agnello di Dio!» (Giovanni 1,36) e fu così che Andrea seguì il Maestro.
Le fonti tengono a precisare che in molte occasioni Sant’Andrea fu uno dei discepoli più vicini a Gesù. Il Santo era con il Signore al monte degli Ulivi e inoltre la sua presenza è sottolineata in maniera particolare nell’episodio della moltiplicazione dei pani (Giovanni 6,8). La figura del Santo Apostolo è menzionata anche negli Atti degli Apostoli: «Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo». (Atti 1,13).
Conserviamo un’altra illustre fonte che ci parla invece dell’attività apostolica del discepolo di Gesù. Si tratta dello storico Eusebio di Cesarea, che, nelle sue Origini, ci narra di come Andrea intraprese alcuni viaggi in Asia Minore e in Scizia, diffondendo il Verbo. Furono numerosi i viaggi apostolici di Sant’Andrea Apostolo: dopo essersi recato in Asia Minore, passò in Acaia, l’attuale Grecia, dove la tradizione vuole che sia stato eletto Vescovo di Patrasso.
Proprio a Patrasso, con ogni probabilità intorno all’anno 60 d.C., Sant’Andrea ricevette la Palma del Martirio, sotto l’Imperatore Nerone. Gregorio di Tours (538-594), cronista e agiografo gallo-romano, cita alcuni testi apocrifi, tra cui gli Atti di Andrea, grazie ai quali conosciamo le modalità del martirio. Secondo la tradizione, Sant’Andrea morì sulla croce, ma non fu inchiodato su una croce latina, come Gesù, piuttosto venne legato ad una croce detta decussata. Questa particolare croce è a forma di X e da quel momento prese il nome di Croce di Sant’Andrea.
Dopo la sua morte, avvenuta il 30 novembre del 60, il suo corpo fu trasportato a Costantinopoli, per ordine dell’Imperatore Costanzo. Nel corso del XIII secolo, le reliquie di Sant’Andrea furono trasferite ad Amalfi, mentre la sua testa fu portata a Roma, dove rimase, fino a quando il Pontefice Paolo VI decise di riconsegnarla al patriarca ortodosso di Atene.
Il Culto dell’Apostolo si è diffuso enormemente nel corso della storia. Intorno alla metà del X secolo, il Santo Apostolo divenne patrono della Scozia, la quale presenta la croce decussata (a forma di X) nella bandiera nazionale. La connessione tra la Scozia e Sant’Andrea è dovuta principalmente al Sinodo di Whitby, dove la Chiesa celtica sancì che il fratello di San Pietro aveva dovuto avere un ruolo superiore agli altri Apostoli. Sant’Andrea è anche patrono della Russia e della Grecia, oltre che dei macellai, dei cordai e dei pescatori.
Fabio Amicosante
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