Sant’Arcadio di Mauritania visse tra III e IV secolo. Ricevette la palma del martirio per essersi rifiutato di lodare gli dei pagani, mantenendo fede al suo credo.
Sant’Arcadio di Mauritania, noto anche come Arcadio di Cesarea di Mauritania, nacque nel III secolo. Tuttavia, non disponiamo di numerose fonti sulla sua vita. Le uniche notizie certe e databili riguardano il suo martirio. Infatti, molte fonti sono concordi nell’affermare che il Santo subì il martirio in Africa, per l’appunto a Cesarea di Mauritania. Esiste anche una Passio che localizza il luogo della sua morte in Acaia, ma la fonte al momento più autorevole è rappresentata da un sermone di San Zenone.
La più attendibile conferma topografica del luogo del martirio di Sant’Arcadio è la seguente: “De natali S. Arcadii, qui habet natale pridie idus ianuarii in Civitate Cesareae Mauritaniae”. Attraverso questo sermone, San Zenone conferma Cesarea di Mauritania come luogo in cui visse e morì Arcadio. Stando alle fonti, è invece molto difficile determinare l’epoca della sua morte. Alcuni studiosi concordano sulla data del 302-304, periodo delle ultime persecuzioni pagane.
Agli inizi del IV secolo, la furia dei persecutori si era scatenata e, a quel tempo, bastava un piccolo sospetto per giustificare persecuzioni e razzie. Inoltre, i numerosi sacrifici agli dei si mescolavano brutalmente alle esecuzioni dei cristiani. Il Santo, disgustato da tutto ciò, decise di fuggire da Cesarea. Dopo poco tempo i soldati si accorsero della sua assenza e decisero di arrestare un suo parente come ostaggio per farlo ritornare. Arcadio ritornò in città e si presentò davanti al giudice che gli ingiunse di sacrificare agli dei. Il Santo si rifiutò e fu condannato a morte.
Sant’Arcadio morì di morte violenta tra il 302 e il 304 e il suo culto è molto antico. Dal martirologio romano: “A Cesarea di Mauritania, nell’odierna Algeria, Sant’Arcadio, martire: durante la persecuzione visse nascosto, ma, quando un parente fu catturato al suo posto, si consegnò spontaneamente al giudice e, rifiutatosi di sacrificare agli dei, dopo aver patito tremendi supplizi, coronò la sua vita con il martirio”. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 12 gennaio.
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Fabio Amicosante
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