La memoria liturgica odierna ci porta a conoscere Sant’Efisio martire. Il suo culto è particolarmente venerato in Sardegna, soprattutto dopo le vicende settecentesche.
Sulle fonti biografiche del Santo martire Efisio ci sono grossi problemi di autenticità. Sembrerebbe che il più importante biografo del Santo abbia arricchito le vicende di Efisio con elementi non sempre riconosciuti dalla storiografia. Molti sono infatti gli storici che non si trovano d’accordo con diverse parti della Passio di un Presbitero di nome Mauro, biografo del Santo. Da quanto si apprende, alcuni hanno anche pensato che la biografia era in realtà un plagio degli Atti del martirio di San Procopio, martire della Palestina. Ma non siamo certi di quest’ultimo fatto.
Consideriamo dunque autentiche solo alcune parti della biografia di Mauro. Nonostante le problematiche relative all’autenticità, sappiamo con certezza che quest’agiografia ha avuto una straordinaria popolarità, soprattutto in Italia (in particolar modo in Sardegna). Da questa biografia sono poi nati alcuni dipinti, bellissimi, come ad esempio gli affreschi di Spinello Aretino. Quest’ultimo, nell’arco di sette mesi, si impegnò a dipingere nel Camposanto di Pisa l’intero ciclo della vita del Santo martire.
A parlare di Sant’Efisio, tra gli altri, è anche un noto commentatore del Martirologio Romano: Lanzoni. Nel suo commento, il Lanzoni sostiene che al tempo delle invasioni barbariche, le reliquie del Santo sono state trasferite in una piccola Chiesa, ancora esistente, presso Capo Pula, non distante da Nora. Queste sarebbero poi state portate a Cagliari per una questione di sicurezza.
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Sappiamo che un tempo, il culto di Sant’Efisio era venerato insieme al culto di San Potito di Sardica. La memoria liturgica di quest’ultimo si celebra il 14 gennaio. Questo accadde perché San Potito, le cui reliquie si venerano a Nora, insieme a quelle di Efisio, per lungo tempo fu creduto sardo. La storiografia ha poi garantito le sue origini, situate geograficamente a Sardica (la terra dei Traci). Il culto di Sant’Efisio, a partire dal 1793 ebbe un grande ritorno di fiamma. Infatti, al Santo vennero attribuite numerose imprese militari, nel periodo in cui i sardi si opposero, vittoriosamente, ai francesi.
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