Santa Benedetta Cambiagio Frassinello mise in mostra fin da subito la sua vocazione alla santità, ma dovette superare molti ostacoli per darle frutto.
Benedetta rappresentò un elevato esempio di sana vita coniugale, impregnata di una profonda virtù cristiana reciproca da parte dei due coniugi. Nacque nell’entroterra genovese in una famiglia di contadini, ultima di sette fratelli. Sono piccoli proprietari di campagna, che si trovano duramente costrette a emigrare a inizio ottocento, nel 1804, insieme ad altre famiglie contadine impoverite dalla guerra napoleonica.
A pavia, dove si erano stabiliti, in Benedetta cresce il desiderio della vita contemplativa. Tuttavia a venticinque anni decise di sposarsi, con un uomo anch’egli ligure, ma nei due anni successivi di vita coniugale non ebbero figli. Nel mentre, la sorella maggiore di Benedetta è tornata a Pavia malata di cancro, e la coppia la accolse in casa.
Sono i giorni in cui in Benedetta tornerà alla luce il desiderio di una vita religiosa. Lo stesso accadde anche per il marito, che entrerà come novizio tra i Somaschi. Benedetta venne accolta fra le Orsoline di Capriolo, in provincia di Brescia. Tuttavia si ammala gravemente ed è costretta a tornare a Pavia.
Alla malattia fa seguito una guarigione sorprendentemente veloce, che lei attribuisce all’intercessione del santo fondatore dei Somaschi, pionieri dell’istruzione popolare, Girolamo Emiliani. Quella guarigione fu anche il segno che le indicò la strada.
All’età di 36 anni decise che la sua vita sarà tutta orientata alla promozione culturale e all’educazione religiosa delle bambine abbandonate. Presto il vescovo di Pavia decise che Giovanni Frassinello, lasciata la casa dei Somaschi, dovette affiancare Benedetta nel suo lavoro. Nell’autunno 1826 insieme rinnovano davanti al vescovo il voto di castità.
L’anno successivo sarà l’anno dell’apertura della prima scuola popolare, grazie anche all’aiuto delle prime volontarie. Anni dopo, l’autorità civile quella austro-ungarica la nominerà “Promotrice della pubblica istruzione”. Le avversioni a cui è costretta a confrontarsi negli anni seguenti, però, e non si risparmiano da ciò anche numerosi preti, la costrinsero a lasciare all’improvviso sia la città di Pavia che la scuola che aveva tanto amato.
Si stabilisce nel paese natale del marito, dove l’arcivescovo cardinale Tadini promuoverà i riconoscimenti canonici per le suore-insegnanti. Queste si chiameranno infatti le suore Benedettine della Provvidenza. L’appellativo di benedettine faceva riferimento proprio al nome della loro fondatrice. Nei decenni successivi, fino ad oggi, queste si troveranno a mettere in pratica la loro opera in tutto il mondo, dall’Italia alla Spagna, Burundi, Costa d’Avorio, Perú, Brasile.
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La loro regola, infatti, le trova impegnate a “prestarsi volentieri dove è maggiore l’urgenza di fare del bene”. Lei, la futura santa Benedetta, riuscirà a vedere solo i primi passi della sua opera, tra cui la nascita di una casa ricovero a Pavia. Salì in cielo nel giorno e nell’ora che lei stessa aveva incredibilmente previsto, di un malore che la coglie mentre sta andando ad aprire una nuova casa.
Giovanni Bernardi
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