San Giuseppe è stata una delle figure più amate dai Santi del secolo scorso. Una di quelle che di più si relazionava al padre di Gesù, è Santa Bernadette.
La giovane veggente di Lourdes sentiva accanto a se la presenza di San Giuseppe. Attraverso alcuni dialoghi, ripercorriamo come lei “parlava” con il Santo.
La giovane Bernadette, prima di ricevere la visita della Vergine Maria, era una ragazza come le altre. Proveniva da una famiglia povera di Lourdes e, per sollevare economicamente le sorti della sua casa, prestava servizio alla nutrice Aravant. Custodiva il gregge sì, ma riceveva anche un’istruzione adeguata in religione proprio dalla sua nutrice.
Il suo desiderio di ricevere la Prima Comunione fu accolto e, quell’11 febbraio del 1855, mentre era alla grotta di Massabielle per raccogliere la legna, la Vergine le apparve in visione.
Furono ben 15 le apparizioni che si susseguirono giorno dopo giorno e numerose persone vi assistevano. Ma fu la sorgente d’acqua che comparve dal nulla il segno della vera presenza di Maria fra quel popolo. Quel 25 febbraio, la Vergine indicò a Bernadette un luogo, dal quale scaturì una sorgente d’acqua miracolosa.
A mano a mano, molti furono coloro che, anche per semplice curiosità, arrivavano alla grotta; ma, allo stesso tempo, molti furono anche quelli che si convertirono e credettero.
Maria era apparsa a Bernadette…ma San Giuseppe? Il tutto parte da quando una donna trovò la giovane inginocchiata davanti alla statua del Santo. Molti pensavano che lei avesse sbagliato immagine sacra: pregare davanti a San Giuseppe, recitando le litanie alla Madonna.
Fu richiamata dalla superiora del convento dove si trovava per questo. Lei non si perse d’animo e rispose: “Ma Madre, la Santa Vergine e il suo Sposo sono perfettamente d’accordo”.
Bernadette considerava San Giuseppe come parte integrante di Maria, quasi come se Maria (la sposa) non esistesse senza Giuseppe (lo sposo). Due erano i luoghi dove era solita pregare o rifugiarsi: la grotta dove le apparve la Vergine, oppure in mezzo allo stesso giardino del convento, davanti alla Cappella di San Giuseppe, dove fu poi sepolta per trent’anni, dal 1879 al 1909.
Il suo amore per il Santo era tale tanto da affidare a lui anche quelle che definiva “le sue distrazioni” durante la preghiera e la meditazione: “Le passo a lui e se ne occupa. Nessun problema” – diceva.
Una testimonianza che ci accompagna per mano nell’Anno che Papa Francesco ha voluto dedicare a San Giuseppe, padre di Gesù e custode di tutte le famiglie.
Fonte: aleteia.org
ROSALIA GIGLIANO
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