Per millenni il cuore dei fedeli si è aperto dinnanzi alla vista di uno dei più grandi miracoli della cristianità, la Santa Casa di Loreto, oggi terribilmente minacciato.
Il “sì” che cambiò la storia dell’umanità risuona ancora oggi tra le tre pareti della Santa Casa, custodite nella città santuario di Loreto, dove ogni giorno si recita l’Angelus. La memoria dell’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria è infatti ancora viva nel luogo santo presente all’interno della cittadina marchigiana, e questo dovrebbe fare cantare di gioia ogni uomo e ogni donna di questa terra.
Eppure, come noto, la discussione sulla veridicità o meno del miracolo che portò a Loreto la Santa Casa ancora oggi fa discutere. Dogma di fede, fatto storico comprovato, grande equivoco? Le posizioni sono diverse, e ci si interroga su cosa sia successo veramente. Purtroppo, però, la negazione dell’arrivo a Loreto della Santa Casa, a differenza di quanto atei, o persino credenti vittime della mancanza di fede, vorrebbero fare credere, cozza in molti casi con la logica dei fatti.
L’uso fazioso di fonti, peraltro errate, da parte di chi vorrebbe ridurre uno dei più grandi miracoli della cristianità a mito, la transizione miracolosa della casa di Maria, ne è la prova più evidente. Partiamo dall’inizio. Per chi non lo sapesse, a Loreto, nella Santa Casa, sono presenti le pareti costituivano la Camera di Maria, il luogo cioè in cui avvenne l’Annunciazione. Queste si trovavano a Nazareth dinanzi ad una grotta, con la quale erano un tutt’uno.
Ad oggi a Nazareth sono ancora presenti sia la grotta che le fondamenta della Casa, in muratura, ma senza la casa. A Loreto è invece venerata quella che è l’autentica Casa, priva di fondamenta, che stava davanti alla grotta. La ricollocazione delle pareti dalla Palestina a Loreto mostra un allineamento assolutamente perfetto. Il modo in cui queste pareti vennero sradicate, quindi, è già di per sé testimonianza del fatto che si è davanti a un’operazione umanamente impossibile.
Saranno infatti nei secoli dei testimoni oculari a tramandare i fatti soprannaturali delle Traslazioni Miracolose della Santa Casa. I vescovi dell’epoca controllarono il tutto ed emisero pronunciamenti “canonici” di “veridicità”, cosicché da lì in poi furono numerose le chiese che si consacrarono a questo importante miracolo. Dopodiché, tutti i Papi hanno approvato la “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa, compresi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Il primo, addirittura ne istituì la memoria liturgica, e il secondo proclamò la Madonna di Loreto “Patrona dell’Aviazione” con il riconoscimento del “volo miracoloso”. Nonostante tutto ciò, ancora oggi la veridicità storica del miracolo delle traslazioni della Santa Casa di Loreto è una questione tristemente discussa, non solo fuori dalla Chiesa ma talvolta persino all’interno. Tutto cominciò nel 1984, quando si incominciò a mettere in dubbio il miracolo e a parlare del trasporto umano delle “sante pietre”.
Negando in questo modo tanto l’autenticità del miracolo che della reliquia stessa. Sostanzialmente, si negava tutto ciò che vi era di soprannaturale in questo straordinario miracolo giunto fino ai giorni nostri. Le ipotesi che però sostengono queste tesi, come detto all’inizio, sono oltre che insostenibili anche prima di documentazione. Alcuni hanno persino provato a parlare di un’incomprensione dovuta al fatto che sarebbero state trasportate dai famiglia nobile chiamata “Angeli”.
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In sostanza, si tratta di puro scetticismo anche di fronte all’evidenza di ciò che si ha davanti agli occhi. Un miracolo inspiegabile da punto di vista archeologico, architettonico, scientifico. Tra i tanti aspetti, vediamo che per esempio le pietre e la tecnica di lavorazione sono quelle dei nabatei, che all’epoca in cui visse la Madonna erano totalmente sconosciute in Italia.
L’idea di pensare che i muri della Santa Casa siano stati scomposti in singoli blocchi di pietra e poi ricomposti sulla costa adriatica è dissacratoria quanto assurda. Tale versione implicherebbe che alcuni pellegrini avrebbero trasportato a mano le pietre per oltre tremila chilometri, di terra e di mare, in un lasso di tempo assolutamente irrisorio.
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Fin da subito infatti l’ipotesi materialista creò grave scandalo nei cuori dei fedeli, che vennero gettati nella confusione più totale di fronte all’evidenza degli insegnamenti della Chiesa portati avanti per duemila anni. Certe affermazioni, infatti, mettono fortemente a rischio la fede di chi accede al Santuario di Loreto con cuore puro e aperto per verificare con i propri occhi e toccare con le proprie mani la grandiosità dell’opera di Dio, rimanendovi giustamente stupiti, mentre ci si riempie il cuore di meraviglia e riconoscenza.
La verità storica delle traslazioni miracolose può veramente aprire il cuore a Dio dei tanti fedeli che si recano nella “nuova Nazareth marchigiana”, il modo in cui Leone XIII definì la cittadina di Loreto. Allora viene in mente il Vangelo di Luca (18, 6-8): “Il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Giovanni Bernardi
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