L’esperienza mistica fu al centro della spiritualità di Santa Caterina de’ Ricci. Vissuta nel XVI secolo, entrò nel monastero di San Vincenzo a Prato.
Santa Caterina de’ Ricci, al secolo Sandrina, nacque il 25 aprile 1523. Non fu un’infanzia fausta per la giovane Santa, dal momento che perse la madre all’età di cinque anni. A seguito della tragica scomparsa, Sandrina fu accolta nel monastero di San Pietro in Monticelli da sua zia, che al tempo era priora. La Santa aveva gran desiderio di abbracciare la vita religiosa, così, dopo aver visitato diversi monasteri, rendendosi conto di come la spiritualità fosse affievolita, decise di entrare nel monastero domenicano di San Vincenzo di Prato, nonostante la disapprovazione di suo padre, Pierfrancesco de’ Ricci.
Sandrina entrò in monastero il 18 maggio 1535, assumendo il nome religioso di Caterina; aveva solo dodici anni. L’accoglienza non fu delle migliori. Infatti, una sensazione di disagio e diffidenza da parte delle consorelle accompagnò la sua entrata. Questa diffidenza era causata dal sospetto di squilibrio psichico, dal momento che la giovane Caterina, fin dalla sua infanzia, si sentiva spinta da impulsi interiori verso la meditazione della Passione, un impulso che accompagnò tutta la sua vita spirituale.
Le consorelle non riuscivano, nella loro semplicità, a comprendere i suoi atteggiamenti mistici e le numerose grazie ricevute. Infatti, in Caterina si alternavano fasi di importanti malattie seguite da straordinarie, quanto miracolose, guarigioni. La prima estasi della Passione, un fenomeno mistico che si ripeté per tutta la sua vita, ebbe luogo il primo giovedì di febbraio del 1542. Da quel momento, ogni settimana, per dodici anni, dal mezzogiorno dei giovedì alle ore 16 del venerdì, la Santa visse tutte le fasi dei tormenti del Calvario di nostro Signore Gesù.
I fenomeni mistici del monastero di San Vincenzo non passarono certo inosservati. La Curia venne presto a sapere della fama di Santità di Caterina e il Pontefice Paolo III inviò un Cardinale per esaminare il caso. L’esame ebbe esito positivo e, nel giro di pochi anni, si formò intorno alla Santa un gruppo di discepoli. Santa Caterina ebbe anche importanti corrispondenze epistolari con San Filippo Neri, San Carlo Borromeo, Santa Maria Maddalena de’ Pazzi e molti personaggi di grande influenza socio-politica del tempo.
L’esperienza mistica fu talmente forte per Caterina che, il 14 aprile del 154, ricevette l’emblematico Simbolo della Passione di Gesù, le stimmate, le quali rimasero visibili sul suo corpo, non corrotto dal tempo. Il Natale successivo, sempre durante una visione mistica, la Santa ricevette in promessa una Corona di Spine, le cui punture la trafissero fino alla morte.
Santa Caterina de’ Ricci morì a Prato, il 2 febbraio 1590, a seguito di una lunga malattia. Fu beatificata nel 1732, durante il Pontificato di Clemente XII. Papa Benedetto XIV la canonizzò nel 1746. Tra i miracoli documentati durante la canonizzazione, vi è una sua apparizione a migliaia di chilometri dal luogo dove era fisicamente situata. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 2 febbraio, suo dies natalis.
Fabio Amicosante
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