Caterina (1331-1381, Svezia) era una delle figlie -la seconda- di un’altra grande Santa e mistica, di colei che influenzò enormemente la vita spirituale e la devozione della sua Nazione, dell’Italia e del resto del mondo: Santa Brigida di Svezia.
Caterina, pur avendo sposato il nobile Edgarvon Kyren, aveva deciso di portare avanti il voto di castità. Il marito non solo glielo permise, ma fece altrettanto. Decisero, dunque, che quello sarebbe stato il loro modo di servire Gesù Cristo, insieme.
Quando la madre Brigida convinse Papa Clemente VI ad indire il Giubileo dell’anno 1350 e a riportare la Sede Pontificia da Avignone a Roma, Caterina arrivò in Italia.
Purtroppo, in quel frangente, il marito perse la vita e lei si dedicò ancora di più alla devozione, seguendo pari passo le orme della Santa madre. Le due donne affrontarono insieme ogni avversità e molti pericoli, pur di raggiungere diversi luoghi in cui portare la loro opera e la testimonianza del loro modo di vivere la fede in Dio. Caterina rimase a Roma fino al 1373, anno in cui morì la madre. Dopo di che, tornò in Svezia e si ritirò nel Monastero di Vadstena, fondato proprio da Santa Brigida.
Si racconta che Caterina avesse anche avuto modo di salvare la città di Roma da una tremenda esondazione del Tevere –quando il fiume era già arrivato a rompere gli argini- come di evince da un dipinto conservato in un’abitazione di piazza Farnese.
Nelle raffigurazioni sacre, Santa Caterina è posta spesso accanto ad un cervo. A questo animale è associata la difesa della Santa, in molte occasioni di pericolo.
Santa Caterina di Svezia è ricordata dalla Chiesa il 24 Marzo.
Antonella Sanicanti
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