“La Madre Teresa brasiliana”, è così che il Cardinal Angelo Amato, prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei Santi, definì Suor Dulce, la prima donna del Paese carioca a essere proclamata Santa.
La continua ricerca di una condizione sociale più agiata per i poveri e i più bisognosi ha da sempre caratterizzato il carisma e la spiritualità di Santa Dulce. Nell’ambito di un’intervista, il Postulatore della causa di canonizzazione di suor Dulce, Paolo Vilotta, ha voluto ricordare due aspetti importanti della sua vita. Tra questi: la forza straordinaria con cui la Santa operava la carità e il suo rapporto con il Santo Pontefice Giovanni Paolo II.
Santa Dulce “Gigante della Carità”
Innumerevoli sono stati (e sono tuttora) gli appellativi con i quali la Santa nativa di Salvador da Bahia, è passata alla storia. Per annoverarne qualcuno, ricordiamo “Beata Dulce dei poveri”, oppure “l’Angelo buono di Bahia”. Il postulatore della sua causa di canonizzazione, ha voluto definirla una vera e propria “Gigante della Carità”. Si apre così un lecito rapporto di somiglianza con un’altra straordinaria figura: Santa Teresa di Calcutta.
La sua forza al servizio dei bisognosi
Paolo Vilotta, nel descrivere la Santa di Bahia, ricorda come fosse una donna piccola, minuta, ma al tempo stesso una gigante della carità. Questa caratteristica deriva infatti dalla forza, dal coraggio e dalla grande intraprendenza che la Santa dimostrò nella continua ricerca di una condizione più agiata per i poveri e gli ammalati del suo Paese. Le sue fondazioni sono solo alcune delle manifestazioni di carità, volte all’aiuto dei più bisognosi.
La Madre Teresa brasiliana
Lo spirito caritatevole, ma soprattutto la forza di volontà con cui le opere di bene venivano messe in pratica rappresentano solo alcuni degli aspetti che avvicinano Santa Dulce a Madre Teresa di Calcutta, fondatrice delle Missionarie e dei Missionari della carità. Queste due eccezionali figure ebbero in comune anche la candidatura al Premio Nobel per la Pace, premio che solo a Madre Teresa fu conferito (nel 1979).
Il rapporto con San Giovanni Paolo II
Ma c’è di più: un altro aspetto avvicina ulteriormente Santa Dulce e Santa Teresa di Calcutta. Si tratta del particolare rapporto che entrambe ebbero con il Santo Pontefice Giovanni Paolo II. Nel 1980, in occasione del suo primo viaggio apostolico in Brasile, Papa Wojtyla volle incontrare personalmente Santa Dulce. Il Santo Padre volle poi incontrare nuovamente la Santa nel 1991, quando Suor Dulce si trovava in ospedale, a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Lo sguardo verticale
Ci ricorda ancora il postulatore Vilotta che c’è una grande differenza tra l’operato di Santa Dulce e le tante figure che operano nel sociale: si tratta della prospettiva verso cui ella guardava nell’aiutare il prossimo. “Qualcosa di diverso c’è, perché lei nell’orizzontale, lei era al verticale, quindi guardava in ogni malato il Volto di Cristo: questo è importantissimo”.
Fabio Amicosante
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