Il desiderio di adorare Cristo Eucaristia si manifestò in Santa Geltrude Comensoli fin dalla prima infanzia. Grazie alla collaborazione di don Francesco Spinelli fondò l’Istituto delle Adoratrici.
Santa Geltrude Comensoli, al secolo Caterina, nacque e visse la sua giovinezza in una famiglia tutto sommato umile. Nata il 18 gennaio 1847 a Bienno (Brescia), crebbe in una famiglia con dieci fratelli e sorelle, della quale sopravvissero solo tre femmine. La giovane Caterina manifestò fin da subito una forte sensibilità nei confronti dell’Eucaristia e, impaziente di ricevere Gesù, si recò a soli sei anni in Chiesa, dove ricevette la sua Comunione “segreta”.
Santa Geltrude Comensoli e la spinta devozionale
Era il 1867 quando Santa Geltrude entrò nella Compagnia di Sant’Angela Merici, divenendo maestra del gruppo delle novizie a Bienno. Tuttavia, la morte di suo padre, portò la giovane Santa a dover cercare lavoro in qualità di domestica, aiutando le finanze di famiglia. Ma la spinta devozionale verso Gesù Eucaristia non si affievolì, anzi. Si maturò sempre di più in lei la volontà di fondare un istituto dedito all’Adorazione e all’educazione dei giovani.
La fondazione dell’istituto
L’importante incontro che la Santa ebbe con don Francesco Spinelli portò alla fondazione, il 15 dicembre 1882, dell’istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento. Fu in quest’occasione che la Santa prese il nome religioso di Geltrude. La Casa Madre era a Bergamo, ma nel giro di poco tempo molte altre case furono aperte, soprattutto in Lombardia e in Veneto.
Le prime difficoltà
Non fu una strada semplice, quella che intrapresero i due fondatori. Un importante crollo finanziario costrinse i due fondatori ad optare per una separazione. Dopo un primo momento di sconforto e smarrimento, la Santa iniziò a considerare l’accaduto come un segno della Divina Provvidenza e, con l’aiuto di Dio, l’istituto rinacque, forte e saldo. Con il sostegno del Vescovo di Lodi, Monsignor Giovanni Battista Rota, la Santa riattivò l’istituto, la cui finalità era duplice: Adorare Gesù in Sacramento e operare carità verso il prossimo.
Culto
Dopo aver dedicato l’intera vita alla devozione per Gesù Eucaristia, Santa Geltrude morì il 18 febbraio 1906, all’età di 56 anni. A partire dal 1882, l’istituto fondato dalla Santa è presente in tutta Italia, raggiungendo anche le Americhe e l’Africa. Nel 1961, Papa Giovanni XXIII la dichiarò Venerabile. Fu poi Giovanni Paolo II a proclamarla Beata, il 1° ottobre 1989.
Canonizzazione
Per la canonizzazione, la Chiesa cattolica ha studiato il caso di guarigione di Vasco Ricchini. Vasco era stato colpito da meningite. La sua situazione era gravissima. Le Suore Sacramentine, avviarono una novena alla Beata Geltrude, la cui immagine fu messa sotto il suo cuscino. La notte stessa si verificò un miglioramento e il bambino aprì gli occhi. Uscito dalla terapia intensiva, fu dimesso senza postumi. La Congregazione per le cause dei Santi dichiarò tale guarigione miracolosa. Il 26 aprile 2009, Papa Benedetto XVI proclamò Geltrude Santa. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 18 febbraio.
Fabio Amicosante
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