Una bellissima giovane di Lucca che desiderò diventare suora ma per lei, Gesù aveva un progetto ancora più grande.
L’aspetto di lei che ammiro di più è la sua preghiera incessante per i peccatori, la sua capacità di amare, di farsi carico dell’altro.
Come ha amato Gesù con tutta se stessa, portando sul suo corpo i segni della Passione fino a consumarsi, così ha amato gli altri con gesti concreti.
Gemma e la prostituta
C’è un episodio che esprime bene il suo amore per il prossimo. Negli anni in cui visse con la sua famiglia nel quartiere popolare, i suoi fratelli volevano allontanare una prostituta che stava nel loro palazzo e creava chiasso e confusione col via vai di uomini.
Gemma intervenne:”Gesù non ha mandato via la Maddalena”. Propose di andarle a parlare. Con amore la aiutò a cambiare vita, la avvicinò alla Chiesa e si impegnò a darle ciò di cui aveva bisogno per vivere. Questa era Gemma, questo era il suo cuore, così grande di amore che le sue costole – come la perizia medica dimostrò dopo la sua morte – non riuscirono a contenerlo
Una bambina speciale
Gemma nasce il 12 marzo 1878, in una famiglia benestante di Camigliano in provincia di Lucca. E’ la quinta di otto figli. Il giorno dopo riceve subito il Battesimo. Ha solo sette anni, quando la sua amatissima mamma Aurelia si ammala. In quel periodo riceve la Cresima, era il 26 maggio 1885, ma in lacrime. Il suo pensiero era sempre rivolto alla mamma che stava male, non voleva mai staccarsi da lei. Quel giorno Gemma ha un incontro mistico con Gesù che le chiede una prima grande prova: accettare la morte prematura della mamma per portarla con se in Paradiso. E’ davvero particolare come in lei convivono manifestazioni così prodigiose e atteggiamenti di una bambina assolutamente normale. Fa i capricci quando è il momento della preghiera serale, piange per ottenere dal babbo tutto ciò che vuole e lui che stravede per lei, la accontenta.
Il 19 giugno 1887, riceve la sua Prima Comunione. E’ un’esperienza così forte che non sa come esprimerla. Capisce in quel momento le parole pronunciate dal predicatore durante la preparazione “Chi si ciba di Gesù, vivrà della Sua vita” È lei stessa a raccontarlo nell’autobiografia che scrive con tanta sofferenza, data la sua riservatezza e solo per obbedienza al suo padre spirituale, padre Germano, che ne intuisce la grandezza. Desidera con tutta se stessa rendere continua quell’unione con Dio che le fa sperimentare le delizie del Cielo. Nulla di paragonabile a quelle della Terra, e sogna di diventare monaca ma per varie vicissitudini non ci riuscirà mai.
La ragazza ribelle si lascia plasmare dal suo amato
Poco a poco rinuncia a ogni velleità, cosa non facile per una ragazza ambiziosa come Gemma, abituata a comprarsi tanti abiti e a ornarsi con begli accessori. Un giorno il suo babbo le regalò un orologio con la catena d’oro. Lei non stava nella pelle di metterlo e uscire fuori ma al rientro a casa fu rimproverata dal suo Angelo Custode. Le ricordò che “i monili preziosi che ornano la sposa di un Re Crocifisso sono le spine e la croce”.
Gemma ha un carattere forte, è più portata a comandare che a obbedire. Ma il grande desiderio di piacere al suo Gesù, permette alla grazia di plasmarla. Si esercitò a essere umile nelle umiliazioni per farsi sempre più simile a Lui che fu il primo ad umiliare se stesso facendosi obbediente sino alla Croce. Gesù che nell’Orto degli Ulivi avrebbe voluto ribellarsi alla Volontà di Dio, perché vede tutta la sofferenza a cui va incontro, si rimette alla Volontà del Padre. E lei guarda all’esempio del suo amato e lo imita.
Un’adolescenza segnata dal dolore e anche da grandi fenomeni mistici
L’adolescenza di Gemma è segnata profondamente dai lutti. Dopo la tragica morte della madre seguono quella del suo amato fratello Gino, seminarista, e del caro babbo Enrico. Poi dalla malattia che si manifesterà in modi diversi e a più riprese nella sua vita. E ancora dal crollo finanziario della famiglia che da una condizione molto agiata, si ritroverà in povertà.
In parallelo fioriscono in Gemma grandi fenomeni mistici, estasi e il dono delle stimmate che cambierà per sempre la sua esistenza. Gemma è ormai una donna, il suo fascino non passa indifferente e attrae molti corteggiatori. Riceve una proposta di matrimonio che lei rifiuta perché vuole essere tutta di Gesù. Nel 1899 Gemma inizia a frequentare i Giannini, una famiglia numerosa con dodici figli, facoltosa e soprattutto ricca di fede che l’accoglierà e l’amerà come una figlia, fino alla sua morte avvenuta l’11 aprile 1903, a soli 25 anni.
Una santa che oggi attira pellegrini da tutto il mondo
Gemma fu incompresa, derisa ed esclusa dalla maggior parte delle persone a causa delle sue esperienze mistiche, trascorse gli ultimi anni in umiltà e per lo più tra le mura di casa da dove usciva solo per recarsi in chiesa alla Messa. Potrebbe apparire un’esistenza poco interessante la sua o addirittura fallimentare ma in realtà seguendo la logica vincente del chicco di grano che muore e porta frutto, la vita di Gemma è stata assai feconda cosi tanto da attirare un numero crescente di persone, che arrivano da ogni parte di Italia e del mondo per visitare i luoghi dove ha vissuto, e lei li porta a Cristo.
Simona Amabene