Seguì con devozione la via passionista della Croce. Santa Gemma Galgani ebbe visioni del suo Angelo custode e di San Gabriele dell’addolorata. Guarì miracolosamente dalla malattia.
Santa Gemma Galgani nacque il 12 marzo del 1878 a Capannori (Lucca). Nel 1897 rimase orfana.
Dovette lavorare insieme ai fratelli e alle sorelle per sorreggere la difficile situazione familiare. La giovane Gemma si ammalò gravemente. Durante il periodo della malattia Gemma lesse la biografia dell’allora Venerabile Gabriele dell’Addolorata. Fu una lettura segnante per lei. Ebbe successivamente delle visioni di Gabriele, che la confortava con le sue parole.
Santa Gemma prese la decisione di fare voto di verginità, era l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. Nel gennaio le sue condizioni di salute peggiorarono ulteriormente. I medici la davano per spacciata. Continuavano nel frattempo le apparizioni del venerabile Gabriele dell’Addolorata. Il 3 marzo, primo venerdì di Quaresima, Gemma recitò una novena in onore di Margherita Maria Alacoque, oggi santa. Avvenne il miracolo. Gemma si alzò dal letto guarita, i medici rimasero meravigliati.
Santa Gemma ebbe una visione di Maria, del suo Angelo custode e di Gesù. Maria la chiamò alla sua missione: consacrare la sua vita alla Passione. Gemma si sentì cadere a terra e si ritrovò in ginocchio di fronte alla santa Croce. Il dolore patito da Gesù sulla croce ora lo sente la giovane Gemma. Le sue mani, i piedi e il cuore sanguinano come sanguinarono quelli del Signore Gesù. I dolori continuarono fino al venerdì. Da quel giorno ogni venerdì Gesù la chiama per rinnovare l’opera di Salvezza attraverso la sofferenza.
Papa Leone XIII, in preparazione del Giubileo del 1900, inviò un gruppo di padri Passionisti a predicare alla cattedrale di San Martino. Gemma si rivolse al padre Gaetano Guidi che le permise di fare i voti di povertà, castità e obbedienza. In quel periodo conobbe Cecilia Giannini. Cecilia aveva sentito parlare di lei e si fece raccontare le sue vicende.
Cecilia si affezionò molto alla ragazza e Gemma iniziò a frequentare casa Giannini. Divenne da quel momento membro della famiglia. Nel maggio del 1902 Gemma si ammalò nuovamente. Per ordine dei medici fu costretta ad abbandonare la casa dei Giannini e spostarsi in una casa affittata dalla zia. In questo modo Gemma conobbe l’esperienza dell’abbandono di Gesù in croce. Gemma si spense alle 13,45 del Sabato Santo, assistita dalla famiglia Giannini.
Pio XII canonizzò Gemma il 2 maggio del 1940, in virtù delle guarigioni miracolose. L’autenticità delle stigmate è stata riconosciuta dalla Chiesa. Pio XII la definì “stella” del suo pontificato. Il suo culto ha dato vita alla Congregazione Missionaria delle Sorelle di Santa Gemma. La Chiesa venera Santa Gemma l’11 aprile.
Fabio Amicosante
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