Non ricevette molto dalla vita: Santa Germana Cousin subì molte disgrazie a partire dai primi anni di vita. Perse la madre a pochi giorni dalla nascita e visse con un padre e una matrigna che non volevano il suo bene. Passò la maggior parte della sua vita bloccata a causa della malattia. Si affidò completamente alla fede.
Santa Germana Cousin visse a cavallo tra XVI e XVII secolo. Nacque intorno al 1570 in un villaggio non lontano da Tolosa, da una famiglia tutto sommato povera. Fin dalla nascita subì numerose disgrazie, a partire dalla morte della mamma, che la lasciò poco dopo averla messa al mondo. La giovane Germana si ritrovò a vivere con un padre che non l’amava e una matrigna che non si occupò di lei.
Santa Germana ebbe dalla nascita una deformazione congenita al braccio destro. Questo le impedì di muovere l’arto, nonostante ne avesse bisogno, dal momento che si occupava del pascolo del gregge. La giovane Santa soffrì anche di una forma di scrofolosi che le deturpò il viso con piaghe. Non ricevette istruzione, per cui passava la maggior parte del suo tempo al lavoro con il gregge. Pur non avendo ricevuto istruzione scolastica, Germana frequentò la parrocchia del suo paese. È lì che si avvicinò alla fede ed imparò a conoscere Dio e la Vergine Maria. Quelle poche ore che non lavorava, si affidava completamente alla preghiera: andava a messa ogni giorno e recitava quotidianamente il Rosario e l’Angelus.
Non era certo ricca e istruita, ma aveva gran cuore. Questo le bastò per offrire carità agli ultimi, ai poveri e ai bisognosi del suo tempo. Non frequentando le scuole, il suo unico modo di socializzare con altri ragazzi fu rappresentato dalla frequentazione parrocchiale. Seppur molti la chiamavano bigotta, a causa del suo aspetto, Germana parlò spesso e socializzò con i ragazzi più poveri, i pastorelli e i fanciulli come lei. La Santa parlava con loro degli insegnamenti ricevuti a catechismo e spesso portava loro pagnotte di pane per sfamarli.
Un giorno Germana si preparò per portare del pane ai bisognosi del suo paese. Raccolse le pagnotte che aveva a casa e le nascose nel suo grembiule. I genitori se ne accorsero e la rimproverarono. Chiesero alla giovane di aprire il grembiule per restituire il pane, ma quando il grembiule venne aperto, fuoriuscirono fiori invece del pane.
Santa Germana Cousin morì a trentanni, era il 15 giugno del 1601. Morì in solitudine, nessuno si accorse dell’accaduto. La giovane si trovava nella stalla, da sola. Più di quarant’anni dopo, il corpo fu riesumato e miracolosamente lo si ritrovò completamente intatto. Iniziò la venerazione per la Santa francese. Le sue reliquie sono conservate nella chiesa di Santa Maria Maddalena Pibrac. Iniziò dunque il processo di canonizzazione, durante il pontificato di Pio XI. Divenne beata nel 1854 e lo stesso pontefice la canonizzò il 29 giugno 1867. Santa Germana è patrona dei pastori. La Chiesa festeggia la sua memoria liturgica il 15 giugno.
Fabio Amicosante
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