Chi era Santa Giovanna d’Arco?
Santa Giovanna d’Arco visse nel XV secolo, durante la guerra dei Cent’Anni. Proprio in questo contesto il suo apporto fu fondamentale: la patriota francese contribuì a rinsaldare le sorti del proprio paese e a risollevare il morale dei francesi nel corso della guerra.
Santa Giovanna d’Arco nacque Domrémy nel 1412, da umile famiglia contadina. Visse la sua adolescenza nel pieno della guerra dei cent’anni, che opponeva il regno di Francia al regno d’Inghilterra e alla Borgogna. Inoltre la Francia era decisamente indebolita a causa delle divisioni interne tra la casa degli Orléans e quella di Borgogna. Questo consolidò i rapporti tra inglesi e borgognoni, con i britannici che portarono avanti la battaglia per la conquista dell’intera Francia.
Santa Giovanna d’Arco e le voci rivelatrici
All’età di quattordici anni, Santa Giovanna d’Arco iniziò ad udire una voce celeste accompagnate da bagliori di luce. La voce era quella di San Michele Arcangelo e portava con se un chiaro messaggio alla santa: portare la Francia alla salvezza. Successivamente le voci celesti si moltiplicarono e Giovanna d’Arco udì quelle di Santa Caterina d’Alessandria e quella di altre Sante e martiri della Chiesa. La giovane Giovanna partì dunque in missione per salvare Orléans, liberare il suo duca e cacciare gli inglesi. Dopo aver indossato abiti e corazze maschili, la giovane partì portando con sé uno scudo, sul quale vi era dipinto Cristo Re.
L’iniziale successo e la prigionia
Giovanna la Pulzella (uno dei nomi attraverso i quali era conosciuta) partì in missione e nel 1429, con l’aiuto di Dio, gli inglesi erano sconfitti. Nello stesso anno Carlo VII ricevette l’incoronazione a Reims. L’iniziale successo delle battaglie portarono la giovane ad essere consacrata come eroina inviata dal cielo. Molte persone chiedevano di lei, soprattutto chiedevano grazie, miracoli e guarigioni. Solo un anno dopo le truppe inglesi catturarono la giovane paladina francese. L’Università di Parigi chiese all’Inquisizione di giudicarla come eretica e come strega.
Il processo
A Rouen, il 20 febbraio del 1431 si aprì il processo contro la giovane Giovanna. Erano presenti più di sessanta prelati e anche il cardinale di Winchester , Henry Beaufort. La Santa era principalmente accusata di idolatria e di apostasia, dunque di eresia. Seguì un lungo colloquio e i vescovi interrogarono la Santa circa le celesti voci che udiva, la sua fede e l’utilizzo di abiti maschili (quelli usati per la missione). Giovanna confermò di aver agito per Dio stesso e che quelle voci le avevano affidato la missione che portò a termine.
La condanna
Il 30 maggio del 1431 Giovanna subì la condanna per eresia. La giovane non aveva ancora vent’anni e fu arsa viva nella piazza del mercato di Rouen. Santa Giovanna d’Arco dimostrò un comportamento esemplare fino all’ultimo istante, invocando il nome di Gesù più volte proprio nel momento in cui subiva il martirio (l’invocazione di Gesù fu un elemento sottolineato da papa Benedetto XVI nell’udienza generale del 26 gennaio 2011: “ll Nome di Gesù, invocato dalla nostra Santa fin negli ultimi istanti della sua vita terrena, era come il continuo respiro della sua anima, come il battito del suo cuore, il centro di tutta la sua vita, il Mistero della carità di Giovanna d’Arco”.
La riabilitazione e la canonizzazione
Era il 1456 quando papa Callisto III riabilitò l’eroina francese e annullò il verdetto del vescovo francese. La sua definitiva glorificazione terrena avvenne solo nel 1910, quando San Pio X la proclamò Beata. Il processo di canonizzazione si concluse nel 1920, papa Benedetto XV dichiarò Giovanna d’Arco Santa. Il suo culto fu principalmente incentivato in Francia, tanto da divenire patrona della nazione. Anche gli inglesi rivalutarono la sua figura: costruirono una statua nella cattedrale di Winchester, proprio di fronte alla tomba del cardinal Beaufort. La chiesa festeggia Giovanna d’Arco il 30 maggio.
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Fabio Amicosante