Il 13 ottobre 2019, Papa Francesco ha proclamato cinque nuovi Santi, tra cui Maria Rita Lopes Pontes, conosciuta anche come Irmã Dulce (Suor Dulce). La religiosa faceva parte delle Suore missionarie dell’Immacolata Concezione.
Santa Irmã Dulce nacque a Salvador de Bahia (Brasile) il 26 maggio 1914. Proveniente da famiglia tradizionalmente cattolica, fu battezzata e, nel 1922, ricevette la Prima Comunione. Passarono pochi anni e Maria Rita manifestò la volontà di intraprendere vita religiosa. Da sempre il cuore la spingeva verso quella direzione, ma, nel 1929, l’incontro con suor Rosa Schüller, presso il convento de Nossa Senhora do Desterro, risultò importantissimo. Fu la stessa suora a farle conoscere le Missionarie dell’Immacolata Concezione, la Congregazione che successivamente la accolse.
Dopo aver conseguito il diploma, il 9 febbraio del 1933 Maria Rita lasciò la casa familiare e si diresse a São Cristóvão. Nel gennaio di quell’anno si iscrisse al terz’Ordine Francescano e nell’agosto dello stesso anno portava a compimento il suo più grande desiderio, vestire gli abiti religiosi. Ricevette l’abito il 13 agosto, entrando a far parte della Congregazione delle Missionarie dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio. In quell’occasione le viene affidato il nome di Irmã Dulce (Suor Dulce).
Divenuta dapprima insegnante di Storia Generale e di Storia del Brasile, la Santa volse il suo sguardo a quella fetta di società più umile e povera. Con l’ausilio della superiora provinciale, Madre Rosa, Suor Dulce ricevette un nuovo incarico: l’inizio di un corso didattico serale per gli operai. A questo corso si aggiunsero poi lezioni di catechismo per gli operai, tenute durante la pausa pranzo.
L’altra parte della popolazione che stava a cuore alla Santa era rappresentata dai poveri e dagli ammalati. A quel tempo, gran parte delle malattie derivava dalla malnutrizione. La suora ebbe una grande intuizione: occupò dapprima alcune case di un quartiere popolare, per sistemare alcuni dei malati. Quando gli abitanti protestarono per la scelta, suor Dulce ebbe una nuova idea: sistemò i poveri e gli ammalati sotto gli archi del Santuario del Bonfim.
Altra sua grande opera di ausilio verso gli “ultimi” fu la trasformazione di una zona, adibita a pollaio, in luogo di ricovero per i poveri. La Santa operò con tutti i mezzi a disposizione e riuscì a ricavare due distinti ambienti per uomini e donne, nei quali furono ricoverati più di sessanta pazienti. Qualche anno più tardi, nel 1948, suor Irmã Dulce fu nominata superiora della nuova comunità delle Suore Missionarie dell’Immacolata Madre di Dio, presso il convento di Sant’Antonio.
Durante la sua vita, suor Dulce ebbe modo di incontrare Madre Teresa di Calcutta, fondatrice delle Missionarie e dei Missionari della Carità e Giovanni Paolo II, in occasione del suo primo viaggio apostolico in Brasile. Le condizioni di salute di Santa Irmã Dulce diventarono critiche nel 1990 e, a distanza dal loro primo incontro, il Santo Pontefice tornò a farle visita in ospedale, il 20 ottobre di quell’anno. La Santa morì il 13 marzo del 1992, nel convento di Sant’Antonio. Tutto il Brasile fu in lutto per questa straordinaria figura. In quell’occasione fu sospeso sia il Carnevale, sia il campionato di calcio.
Suor Irmã Dulce ricevette il titolo di Venerabile il 21 gennaio del 2009, durante il pontificato di Benedetto XVI; fu proclamata Beata a Salvador Bahia, il 22 maggio 2010. Nove anni dopo, con il nuovo Pontefice Francesco, si aprì la strada verso la canonizzazione, attraverso il decreto di riconoscimento del miracolo attribuito alla sua intercessione.
Per la causa di canonizzazione è stata selezionata la grazia, attribuita all’intercessione di suor Irmã Dulce, avvenuta nel 2013. Un uomo di nome José Mauricio Bragança Moreira, combatteva da anni contro un glaucoma a entrambi gli occhi. L’uomo aveva incontrato la Santa (quando ella era ancora in vita) tre volte e possedeva in casa una sua immagine. Colpito dal dolore agli occhi, l’uomo posizionò l’immagine dell’allora Beata Dulce sugli occhi, con l’intento di alleviare almeno un po’ il dolore.
Erano ormai quattordici anni che l’uomo non vedeva più da entrambi gli occhi. Dopo aver chiesto aiuto alla Beata suora, l’uomo tolse la garza che avvolgeva i suoi occhi e vide con chiarezza le sue mani. Dopo qualche settimana, la sua vista migliorò e i dolori si alleviarono man mano. Il medico poté decretare la completa guarigione. La Congregazione delle cause dei Santi definì la guarigione inspiegabile scientificamente. Papa Francesco dichiarò tale guarigione come miracolo ottenuto per intercessione di suor Dulce. Fu lo stesso Pontefice a canonizzarla nella giornata del 13 ottobre 2019.
Fabio Amicosante
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