Santa Matilde di Germania ebbe la forza di dedicare tutta sé stessa, e i molti beni che ereditò, al Signore e alle opere di carità, nonostante molte resisteze.
Santa Matilde nacque nell’anno 895 in Sassonia, ed era una discendente del duca Viduchindo, che aveva guidato i sassoni nella battaglia contro Carlo Magno. Crebbe sotto la guida della nonna paterna, sana e forte, e diventò una donna tanto bella quanto istruita e devota.
Si sposò con il duca Ottone di Sassonia, Enrico, detto “l’uccellatore” per la sua passione nella caccia del falco. Fu un matrimonio felice, ed Enrico succedette al padre e verso il 919 ereditò anche il trono tedesco. Enrico però si allontanava spesso da casa per partecipare alle frequenti guerre. Sia lui che i sudditi attribuivano le vittorie conseguite alle preghiere ed al coraggio della regina Matilde.
Enrico infatti aveva una piena fiducia in lei e mai si era risentito per la sua fede. Quando Matilde rimase vedova, nel 939, si spogliò di tutti i suoi gioielli e rinunciò alla totalità dei privilegi tipici del suo rango. La regina Matilde conduceva una vita del tutto austera per via delle sue ingenti elemosine. Ma in questo modo si attirò le ire dei cinque figli.
In particolare Ottone la accusò infatti di sperperare il tesoro della corona. Al punto da chiederle di rendicontare le sue spese. Anche il fratello, il figlio favorito Enrico, si schierò con Ottone. Matilde riuscì a sopportare tutto quello che stava accadendo ma con grande dolore vedeva quanto i suoi figli pensassero ai loro interessi a discapito della madre.
Così un giorno Matilde decise di lasciare tutta la sua eredità ai figli e di ritirarsi nella residenza di campagna ove era nata. Ma subito dopo la sua partenza Enrico cadde ammalato e sorsero nuovi problemi politici. I figli chiesero scusa alla madre per quanto accaduto e le restituirono tutto, richiamandola a partecipare agli affari di stato.
A quel punto Matilde tornò a corte e riprese le sue opere di carità. In seguito a numerose peripezie e vicende di guerra, tre anni dopo a Colonia ci fu l’ultima riunione di famiglia, in occasione della Pasqua. Dopodiché Matilde si ritirò definitivamente nei monasteri che lei stessa aveva fondato. La santa regina morì il 14 marzo 968. Quando le sue spoglie mortali vennero appena deposte in chiesa, giunse una coperta intessuta d’oro. Era stata mandata dalla figlia Gerburga per adornare il feretro.
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Ancora oggi, specialmente nelle tre diocesi tedesche in cui il suo culto è ancora molto vivo, a Paderborn, Fulda e Monaco, la sua iconografia la raffigura con in mano il modellino di una di una chiesa o una borsa di denaro, a simboleggiare tanto la sua generosità quanto le sue fondazioni monastiche.
Giovanni Bernardi
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