Chi era Santa Rita da Cascia?
Santa Rita da Cascia visse nel XV secolo. Fin da piccola ebbe il desiderio di consacrarsi a Dio. La sua vocazione religiosa fu caratterizzata principalmente da carità, umiltà, preghiera e penitenza.
Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) intorno al 1380. Non sono moltissime le fonti sulla sua biografia, ciò che sappiamo lo ricaviamo dall’iscrizione sulla tomba e dal codex miraculorum, che ci narra dei suoi miracoli ed è preceduto da una breve biografia. Queste fonti risalgono al 1457. I genitori di Rita, molto religiosi, indirizzarono la giovane alla via del matrimonio. Rita sposò Paolo di Ferdinando di Mancino, un ufficiale che però godeva della fama di uomo irruento e violento. Santa Risa rimase vedova a seguito dell’uccisione del marito, con il quale ebbe due figli, educati dalla Santa secondo i principi della morale religiosa.
La vocazione religiosa
Sin dai primi anni della sua giovinezza, Rita dimostrò la volontà di intraprendere la vita religiosa. Alla morte del marito decise di prendere i voti ed entrò nel monastero di Santa Maria Maddalena. Dopo qualche rifiuto, Rita riuscì ad entrare in monastero intorno al 1407, tanta era la sua determinatezza e volontà di sposare Dio. La meditazione e la preghiera la accompagnarono sin dalla giovinezza, quando si ritirava, ogni volta che le era possibile, nel piccolo oratorio che fece costruire in casa dai suoi genitori. Così, una volta entrata in monastero si dedicò alla meditazione, alla preghiera e a digiuni. Ogni volta che poteva usciva per concedere il suo aiuto agli ammalati di Cascia.
Santa Rita e la spina sulla fronte
Al centro delle meditazioni di Santa Rita vi era la Passione di Cristo, della quale fu devotissima. Santa Rita desiderava condividerne il dolore. La sera del Venerdì Santo, che ricadeva il 18 aprile 1842, la Santa era racchiusa in preghiera e contemplazione davanti al crocifisso. A quel punto ella sentì una delle spine della Corona di Cristo conficcarsi nella sua fronte. La fonte relativa all’iconografia del 1457 ci dice: «quindici anni la spina patisti». La ferita scomparve solo dopo un pellegrinaggio a Roma, dove la Santa si recò per assistere alla canonizzazione di Nicola da Tolentino. Santa Rita aveva preso parte al dolore di Cristo e quegli anni furono caratterizzati da penitenze e digiuni. A volte si cibava solo della Comunione eucaristica.
Rita, Santa della Spina
Santa Rita divenne così la Santa della Spina e la Santa della Rosa. Questo secondo nome deriva da un altro prodigio avvenuto nella fase finale della sua vita. Essendo gravemente malata, Rita era immobilizzata a letto. Una parente la visitò e la Santa le disse che avrebbe desiderato ricevere una rosa dell’orto. Incredula, la parente le disse che era pieno inverno, per cui era impossibile che ci fosse una rosa, ma tentò di accontentarla. La parente scese e stupita vide che una rosa era sbocciata. La colse e la portò a Rita. La rosa divenne uno dei suoi attributi iconografici più presenti.
Culto
Santa Rita si spense il 22 maggio del 1447. La venerazione della Santa avvenne subito dopo la morte. Il codice dei miracoli ne registra quarantasei attribuiti a Santa Rita. La beatificazione avvenne nel 1628, per mezzo di papa Urbano VIII. Due miracoli di guarigione portarono a compimento il processo di canonizzazione. Uno di questi riguarda un anziano sarto, che gravemente malato ricevette l’estrema unzione. Quest’ultimo ebbe un’apparizione della Santa e poco dopo, miracolosamente guarì. Il processo di canonizzazione si concluse nel 1900, quando papa Leone XIII la dichiarò santa. Il corpo, rimasto incorrotto dopo la sua morte, non presenta la piaga della spina, rimarginatasi miracolosamente dopo la morte. La chiesa festeggia Santa Rita il 22 maggio.
Fabio Amicosante