Si conoscono molte vicende della vita di Santa Rita, ma pochi conoscono quali furono gli “straordinari” miracoli che ne avviarono la canonizzazione.
Santa Rita (Roccaporena, presso Cascia, Perugia, 1381 circa – Cascia, Perugia, 22 maggio 1447/1457) è nota per essere la “Patrona delle cause impossibili”. Fu moglie, madre e religiosa e visse due grandissimi dolori che furono la morte del marito e di due figli. Ebbe addirittura il dono di partecipare alla Passione di Gesù, nella fattispecie di una piaga sulla fronte che corrispondeva ad una spina della Corona di spine che indossò Gesù sulla Croce.
Ma oltre a questo che in molti sappiamo, quali furono i miracoli che la “resero” santa, avviando e definendo il processo di canonizzazione?
Fin da subito dopo la sua morte, sopraggiunta a causa di tubercolosi, si sarebbero verificati dei miracoli. Stando all’autore Bert Ghezzi, “tre giorni dopo, Domenico Angeli, un notaio di Cascia, registrò undici miracoli avvenuti in seguito alla morte della santa”.
I miracoli che avviarono la canonizzazione di Santa Rita di Cascia
Santa Rita fu canonizzata però soltanto del 1900. Furono necessari tre eventi miracolosi che poterono dare il via alla sua canonizzazione.
Il primo fu il profumo soave che emanavano i resti della Santa, accertato da tanti testimoni e dalla tradizione di fede. Nessuna causa naturale potrebbe essere associata alla permanenza di questo profumo, come emerge da ricerche effettuate da esperti.
Il secondo miracolo è stata la guarigione di Elisabetta Bergamini, una bimba che rischiava di perdere la vista a causa del vaiolo. Quando i genitori si rivolsero a Santa Rita, mandando la bimba nel convento agostiniano della Santa. Passati quattro mesi un giorno la bambina esclamò che finalmente era tornata a vedere!
Il terzo miracolo riguardava invece Cosma Pellegrini, che soffriva di una gravissima gastroenterite catarrale ed emorroidale cronica, senza avere ormai più speranze di vita.
Un giorno, di ritorno da una chiesa si sentì così male che le dopo il soccorso dei medici e ormai senza speranze, le furono dati gli ultimi sacramenti, prossima alla morte. A quel punto le parve di vedere Santa Rita che la stava salutando. Da quel momento, seppure settantenne, fu in grado di svolgere lavori che avrebbe potuto fare un uomo giovane, recuperate completamente le forze e l’appetito.
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Infine, il 24 maggio 1900, Leone XIII proclamerà Santa Rita (il cui vero nome è Margherita) di Cascia.
Elisa Pallotta