Sono particolarmente devoto Santa Rita da Cascia, dunque vorrei condividere con voi questa preghiera che mi ha particolarmente sollevato dalla disperazione in un momento delicato della mia vita. L’amore, quando può definirsi realmente tale, quindi orientato al matrimonio, è un nobile sentimento che porta con sé gioie e dolori e, nel piccolo di ognuno di noi, penso che tutti abbiamo potuto constatare la miseria umana, proprio in riferimento anche alle cosiddette delusioni d’amore. “Cotte” adolescenziali a parte, penso che tutti noi, già adulti, abbiamo amato qualcuno, dove per amore intendo quello con prospettive sponsali, null’altro. Ci si organizza, si progetta la vita, casomai si prova anche convivenza, nella convinzione che questa possa essere una “prova”, ma poi tutto crolla miseramente. Questa esperienza è capitata anche a me, quindi nella massima onestà, ci tengo a trasmettervi questo messaggio: …
… “non convivete”. La convivenza, spacciata per “prova” alla vita matrimoniale, è semplicemente una delle tante illusioni diaboliche che, complici progressismo e modernismo, vuol farci lusingare che due fidanzati possano testare la futura vita coniugale mediante questa immonda pratica. Parliamoci chiaramente, fatta eccezione per chi “sfortunatamente” non è normale dal punto di vista della sessualità, due fidanzati che si amano e che convivono, presupponendo che si piacciano molto, consumano anche carnalmente e nella quotidianità il loro amore.
Il peccato mortale, dunque, sembra apparire come normalità e, come il Magistero della Chiesa ci insegna, quando il demonio fa perdere all’uomo la consapevolezza del peccato, questi degenera nel vizio, quindi nella prospettiva futura della eterna dannazione, salvo pentimento e sincera contrizione (la contrizione è vera quando è sincera, anche se si fosse in un momento di aridità, e quindi non si “sentisse” forti slanci o commozioni. E’ una distinzione importante!!!).
Per i “non addetti ai lavori” ci tengo a precisare che il pentimento di un uomo o di una donna può definirsi, per sintesi, in 2 modi: contrito o attrito. L’attrizione presuppone un pentimento più per timore della pena eterna (Inferno), detta anche “Dolore imperfetto” o timore della pena, mentre la contrizione, nota come “Dolore perfetto”, è un pentimento che presuppone la consapevolezza e il dolore di aver offeso Dio, che è infinitamente buono.
Spiace dover constatare che, nonostante sia cresciuto in una famiglia cattolica e nonostante abbia avuto una formazione diciamo “cattolica”, questi concetti li ho appresi studiando da solo, sfogliando pagina per pagina i testi del Magistero della Chiesa cattolica e sperimentando in prima persona i frutti del peccato.
Se i parroci non fanno più “propaganda” alla confessione (Sacramento della Riconciliazione) come fa il fedele ad orientarsi verso una vita tutta santa? E’ impossibile.
La mia vicenda nello specifico:
1) Amavo la mia fidanzata;
2) Convivevamo;
3) Facevamo l’amore quasi nella quotidianità;
4) Andavamo anche a Messa e, scientemente, avevamo ricercato un prete eretico che ci assolvesse anche in stato di peccato mortale;
5) Prendevamo la Santa Eucaristia, quindi in stato di peccato mortale;
6) L’amore, da essere orientato alla santità, è divenuto strumento di dannazione.
Mi domando pubblicamente: come è possibile, se già da tanti anni studiavo e scrivevo di demonologia cattolica, che sia caduto così in basso?
La risposta è semplicissima: il diavolo studia molto bene ogni singolo individuo e, lo dico sinteticamente, analizza vizi e attitudini della persona. La dinamica che ne segue, come confermato dalla Scrittura e dalla vita di tutti noi, è la seguente:
– Riferita la mio caso il demonio ha notato che sono sempre stato un ottimo organizzatore, non so perché, ma non ho mai intrapreso attività commerciali, fallendo. Ringrazio Dio per questo, anche per avermi donato una particolare perspicacia nel sapermi relazionare con il prossimo e nel riuscire ad individuare quel “trend” commerciale che, legato a buone pubbliche relazioni, mi ha sempre indotto a rilevare attività fallimentari, per rilanciarle;
– Il demonio, studiando la mia persona, ha notato questa particolare attitudine e, in una dinamica apparentemente oscura, ma molto nota a chi studia la vita dei santi (non che io sia santo, ma solo come riferimento per chi volesse approfondire), mi ha fatto credere di essere autonomo, perché apparentemente “vincente”;
– Data l’autonomia economica anche ben solida, per grazia di Dio, da essere semplicemente fidanzato, ho propeso per la convivenza. Ecco l’inganno del diavolo: se non hai i soldi come fai a convivere degnamente e nell’agio? Quindi il diavolo, nonostante ne studiassi la natura e l’origine da vari anni, ha utilizzato questa mia attitudine negli affari, per indurmi alla superbia dell’essere, quindi all’illusione dell’autonomia, in fine alla convivenza. Senza soldi come si convive? Casomai a 700 km dalla città natale ed in località dove la vita costa il doppio?
– Poi, sempre il diavolo, dopo aver ben sfruttato questa mia “falla”, quindi trasformando una presunta attitudine in orientamento al peccato, ha valutato anche i miei difetti;
– Sono sempre stato attratto carnalmente dalle donne, fin troppo, quasi fino alla nausea. Avendo quasi sempre trovato delle donne che hanno corrisposto a questa mia cattiva abitudine, ho coltivato il peccato, quindi il vizio;
– Il demonio, sfruttando proprio questo mio “bug”, detto in gergo informatico, mi ha dapprima illuso dell’indipendenza, poi mi ha lusingato con i piaceri della carne, ed in fine mi ha portato alla convivenza.
Ecco spiegata, in parole molto semplici, questa dinamica diabolica che sembra quasi incomprensibile ma che, alla luce della Rivelazione, è stata ben smascherata da Gesù. Se qualche volenteroso ha necessità di approfondire, sarò ben lieto di rispondere via @mail. Chiedo solo la cortesia di non scrivermi per offese o minacce, a quello già ci pensano i soliti noti istigati da un sito che ho querelato.
Come si è conclusa questa convivenza?
– Ci siamo lasciati;
– Ho traslocato;
– Ho annegato la delusioni in numerosi altri rapporti carnali occasionali;
– Per un periodo ho odiato la donna che prima amavo;
– Mi sono ubriacato varie volte, per dimenticare;
– Mi sono lasciato vincere dallo sconforto.
Quali le soluzioni:
– Mi sono confessato da un prete vero, non eretico;
– Mi sono pentito ed ho ricevuto l’assoluzione;
– Ho partecipato alla Santa Messa con costanza;
– Ho preso sempre l’Eucaristia da pentito, non sacrilegamente in stato di peccato mortale;
– Ho meditato tanto la Scrittura e gli insegnamenti dei Padri apostolici;
– Ho pregato tanto.
Perché ho pregato Santa Rita da Cascia?
Dal momento dell’abbandono, fino alla consapevolezza dell’errore, quindi fino al perdono ed alla riconciliazione con la mia ex fidanzata, ho sofferto molto ed ho avuto dei cedimenti nella fede, quindi ho provato amarezza, sconforto, solitudine, odio per la vita, altro … oggi in psichiatria si potrebbe definire come una sorta di stato “depressivo reattivo”.
Una persona a me cara mi consigliò di pregare Santa Rita da Cascia, dato che è la Santa dei casi impossibili; sempre questa persona mi parlò molto e mi disse: “ma come è possibile che uno che studia il demonio e scrive di demonologia, si sia fatto ingannare così ingenuamente?”. Poi mi disse: “rimettiti in riga e prega con fede Santa Rita, vedrai che Lei ti aiuterà”.
Questa è la preghiera che ho recitato con fede (non per superstizione) per molto tempo e senza farmi scoraggiare:
PATRONA DEI CASI IMPOSSIBILI E DISPERATI
O cara Santa Rita, nostra Patrona anche nei casi impossibili e Avvocata nei casi disperati, fate che Dio mi liberi dalla mia presente afflizione (domandare la grazia), e allontani l’ansietà, che preme così forte sopra il mio cuore.
Per l’angoscia, che voi sperimentaste in tante simili occasioni, abbiate compassione della mia persona a voi devota, che confidentemente domanda il vostro intervento presso il Divin Cuore del nostro Gesù Crocifisso.
O cara Santa Rita, guidate le mie intenzioni in queste mie umili preghiere e ferventi desideri.
Emendando la mia passata vita peccatrice e ottenendo il perdono di tutti i miei peccati, ho la dolce speranza di godere un giorno Dio in paradiso insieme con voi per tutta l’eternità.
Così sia.
Santa Rita, Patrona dei casi disperati, pregate per noi.
Santa Rita, Avvocata dei casi impossibili, intercedete per noi.
3 Pater, 3 Ave e 3 Gloria.
Amen.
Dopo vario tempo e trovando conforto nella fede e nella certezza matematica dell’aiuto di Dio, ho ricevuto la grazia. Adesso sono pacificamente amico della mia ex, gioisco per le sue vittorie, abbiamo un rapporto di lavoro ottimo, siamo felici.
Spero che questa piccola e misera catechesi possa aiutare, con l’intercessione di Santa Rita da Cascia, tutti quelli che hanno vissuto il mio stesso problema.
Dio sia lodato.