La Santa dei casi impossibili è arrivata in Campania: nella Chiesa di Santa Maria della Natività di Secondigliano sono giunte le reliquie di Santa Rita.
A partire dal 25 novembre, e fino al 15 dicembre, le reliquie di Santa Rita da Cascia saranno esposte alla pubblica venerazione.
Un evento speciale si preannuncia a Secondigliano, quartiere alle porte di Napoli: sono arrivate, il 25 novembre, le reliquie di Santa Rita da Cascia e saranno esposte alla pubblica venerazione fino al 15 dicembre.
A dare l’annuncio è direttamente la Parrocchia Santa Maria della Natività dalla propria pagina Facebook: “Nella parrocchia Santa Maria della Natività ci sono le reliquie di Santa Rita da Cascia, resteranno fino al 15 dicembre. Venite a pregare. Ogni comunità può celebrare la Messa in onore di Santa Rita”.
Le reliquie, esposte a Secondigliano, hanno toccato diverse regioni dell’Italia Centro – Meridionale, prima di approdare in Campania. Un pellegrinaggio che ha portato la Santa ad essere conosciuta anche in quei paesi dove la devozione non era ancora ben radicata. La scelta di esporle non in Cattedrale a Napoli, ma in un quartiere della periferia, è segno che la Santa vuol esser vicina alle sofferenze di ogni suo fedele, non solo nel centro città.
Fino al 15 dicembre, da ogni parte della città, i fedeli potranno recarsi nella Parrocchia di Santa Maria della Natività e pregare Santa Rita. Ogni preghiera, specie da parte delle future mamme, se fatta con ardore e devozione vera, sarà esaudita.
Santa Rita, oltre ad essere la Protettrice delle future mamme, è anche la “Santa dei casi impossibili”. Con la sua docilità e la sua fede, riuscì a far ravvedere suo marito, uomo violento e crudele. Dopo la sua tragica morte, Rita vide morire anche i suoi due figli per malattia. Ma la sua santità era già grande: nonostante il dolore, perdonò gli assassini del marito.
Dopo esser stata abbandonata anche dai parenti del marito, Rita decise di prendere i voti ed entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena, a Cascia. Chiese per tre volte inutilmente il noviziato, che le venne rifiutato per ragioni non chiare. Alcuni biografi pensano che rappresentasse un ostacolo la presenza di una parente del marito tra le monache, rancorosa poiché lui non fu vendicato. Fu la stessa Rita che si propose da paciere fra la famiglia del marito e qualsiasi altro proposito di vendetta da parte dei suoi assassini.
Nei suoi quarant’anni di vita monacale, Rita non solo si dedicò alla preghiera, a penitenze e a digiuni nel monastero, ma uscì spesso per andare in servizio a poveri e ammalati di Cascia. La spina che portava in fronte, secondo la tradizione devozionale, le venne donata da Gesù Crocifisso la sera del Venerdì Santo del 1432, mentre era in preghiera davanti alla Croce.
La devozione a Santa Rita cresce di giorno in giorno e, questi giorni di grazia a Secondigliano, rafforzeranno ancora di più la fede in chi le è devoto e le chiede grazie.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vesuviolive.it
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