L’hanno definita la “missione dell’ascolto”, quella voluta da Papa Francesco e messa in atto dalla Santa Sede, nella persona del Presidente della CEI, per la pace in Ucraina.
È iniziata la missione del Cardinale Matteo Zuppi in Ucraina, alla ricerca di uno spiraglio di pace fra le due nazioni in guerra. Ma arrivano già i primi NO.
Quel segnale di distensione e di accoglienza per la missione messa in atto dalla Santa Sede, da parte della Russia non c’è stato. Scopriamo cosa è successo.
Santa Sede: missione di pace per l’Ucraina
Papa Francesco aveva detto che ci sarebbe stata una missione di pace nelle zone di guerra dell’Ucraina, e ad andarci sarebbe stato un delegato della Santa Sede. Ieri, infatti, è partita la due giorni del Cardinale Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a Kiev. In terra di guerra per ascoltare, guardare e capire da vicino cosa sta succedendo.
Una missione “di ascolto”, così come il Cardinale l’ha definita. Zuppi è arrivato alla Nunziatura Apostolica di Kiev e, stando a quanto riferito dal comunicato stampa vaticano, “si tratta di un’iniziativa che ha come scopo principale quello di ascoltare in modo approfondito le Autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace”.
In molti si sarebbero aspettati un’apertura o un segnale di distensione da parte della Russia, nei confronti dell’iniziativa papale, di una messa in campo in prima persona della volontà di Francesco di operare per la pace fra le due nazioni. Ma, a quanto pare, Vladimir Putin ha detto NO ad un incontro con Zuppi.
Il Cardinale Zuppi a Kiev. Ma c’è il primo NO di Mosca
Il presidente russo, infatti, ha gelato tutti, affermando e confermando che non ci sarà nessun incontro l’inviato del Papa e che, al momento, non è in programma alcun tipo di incontro. Ad annunciarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
La due giorni del presidente della CEI, come dicevamo, ha come scopo quello di ascoltare le autorità ucraine in modo approfondito, in modo da capire e da trovare le giuste vie ed iniziative di pace da intraprendere per porre fine alla guerra, ma anche per attuare gesti di umanità che servano ad attenuare e ad alleviare le tensioni fra i due paesi.
Altro scopo principale della missione della Santa Sede è il destino dei bambini ucraini rapiti e portati in Russia, quanto anche dei prigionieri di guerra. Una serie di incontri che aiuteranno, poi, non solo il Cardinale Zuppi, ma anche lo stesso Papa Francesco a intavolare e a prendere, altre, eventuali iniziative per la pace.
Una “missione di ascolto”
Nel frattempo, il Nunzio pontificio a Kiev, l’arcivescovo lituano Visvaldas Kulbokas, intervistato dalla Rai, ha affermato che ogni scelta ed ogni decisione che osserverà il Cardinale Zuppi in Ucraina, sarà riportata al Papa e sarà lui a decidere cosa fare in proposito: “Prematuro parlare dei prossimi passi” – ha dichiarato.
Zuppi è in Ucraina per ascoltare, in primis, le voci degli aggrediti insieme alle loro richieste ed istanze. Una missione difficile ma che non poteva non esser fatta. Dalla Russia, invece, il portavoce Peskov ha evitato di confermare una possibile tappa del viaggio di Zuppi a Mosca e si è limitato a dire che, per il momento, si sa che il cardinale si recherà a Kiev e che “il resto sarà comunicato in un secondo momento”.