Grande scoperta all’ultima ricognizione: dopo 5 secoli dalla morte il corpo di Santa Teresa d’Avila appare incorrotto.
Lo scorso martedì 27 agosto è stata fatta un’importante scoperta che lascia esterefatti i fedeli di tutto il mondo. È avvenuta la riapertura della tomba di Santa Teresa d’Avila per una ricognizione del corpo.
La santa mistica carmelitana riposa in un sepolcro situato all’interno del Monastero dell’Annunciazione di Nostra Signora ad Alba de Tormes, nella diocesi di Salamanca, in Spagna.
Ad effettuare gli esami di studio sulle spoglie della santa spagnola sono stati medici e scienziati italiani. Quello che hanno scoperto è sensazionale e conferma quanto già era stato trovato all’ultima ricognizione, che aveva avuto luogo 110 anni fa, esattamente nel 1914.
Lo stato di conservazione delle spoglie mortali di Santa Teresa d’Avila, la mistica riformatrice dell’ordine dei Carmelitani Scalzi, è ottimale. Più che altro, ha del miracoloso.
La scienza rimane attonita davanti a questo. Lo studio è stato approfondito e si è protratto per diverse ore. Prima di procedere all’analisi del corpo il team di scienziati e i presenti che hanno assistito, hanno pregato e subito dopo hanno preso visione dei risultati relativi alla precedente ricognizione del 1914 per poter fare un confronto accurato.
È stato il vescovo di Salamanca, don José Luis Retana a richiedere l’approvazione per una nuova analisi delle spoglie.
Per aprire la tomba sono state usate le celebri 10 chiavi con cui è chiusa. Tre di esse si trovano ad Alba de Tormes, altre tre sono custodite dal Duca d’Alba a altre tre sono conservate a Roma dal Padre Generale dell’ordine. Ce n’è poi una chiamata la chiave del re.
Tre chiavi servono per aprire la porta esterna, tre per aprire specificatamente la tomba costituita di marmo. Le restanti quattro occorrono per aprire l’urna in argento che contiene il corpo.
Gli studi sono ancora in corso e continueranno fino al 31 agosto per poter approfondire in maniera compiuta un caso così straordinario.
Si attende poi un riconoscimento ufficiale da parte del Dicastero per le Cause dei Santi. Erano presenti la comunità delle Madri Carmelitane Scalze, il Postulatore Generale dell’Ordine, i membri del tribunale ecclesiastico e un piccolo gruppo di religiosi.
Le fasi dello studio e i risultati delle analisi
Il processo analitico si suddivide in tre fasi. Inizialmente sono stati effettuati studi di riconoscimento visivo, vi è stata la pulizia dei reliquari e sono state fatte radiografie e fotografie.
A questa prima fase seguiranno altre ulteriori per approfondimenti e saranno svolte in lavoratori italiani per la durata di alcuni mesi. Si giungerà ad una conclusione scientifica ufficiale che verrà elaborata nuovamente ad Alba de Tormes a cui seguirà la chiusura della tomba da parte di un orafo.
Prima della chiusura però i Carmelitani promuoveranno un momento di venerazione dei resti mortali di Santa Teresa d’Avila da parte dei fedeli devoti.
Tra gli elementi che risultano più prodigiosi c’è il riscontro della presenza di spine calcaree che rendono impossibile camminare, ma si sa che lei camminava. Le parti scoperte, cioè il viso e il piede rimangono intatti allo stesso modo di come erano nel 1914.
” Non c’è colore della pelle, perché la pelle è mummificata, ma si vede, soprattutto al centro del viso. I medici esperti vi scorgono in modo chiaro il volto di Teresa” ha affermato il postulatore dell’Ordine. Non sono stati riferiti ulteriori dettagli perchè gli studi sono ancora in corso e non completamente conclusi.
Il postulatore, ha inoltre aggiunto che in nelle prossime fasi di studio “potremo conoscere dati di grande interesse su Teresa e anche raccomandazioni per la conservazione delle reliquie”.
C’è da attendere quindi la conclusione dei lavori per un verdetto definitivo e per conoscere meglio tutti i dettagli che sicuramente riveleranno ancora qualcosa di sorprendente che rimanda ai misteri di Dio, come lo è per il corpo incorrotto di altre sante, ad esempio quello di Santa Bernardette Soubirous.