In un epoca in cui la Chiesa era attaccata dal Giansenismo, questa Santa offrì un valido supporto alla fede.
Teresa Eustochio Verzeri (1801-1852, Bergamo) nacque in una famiglia molto devota. Il fratello Girolamo sarà Vescovo di Brescia. La sua stessa madre, in dubbio, prima del suo matrimonio, se sposarsi o farsi Suora, ebbe una profezia dalla zia Monaca tra le Clarisse, Suor M. Antonia Grumelli, che le diceva: “Dio ti destina a quello stato per renderti madre di santa prole”.
La Santa prole di cui parlava quella profezia, sarebbe stata, ovviamente, Teresa che, cresciuta in spiritualità e votata a servire Dio per tutta la vita, fondò, insieme alla sua guida spirituale, il Canonico Giuseppe Benaglio, la Congregazione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù.
Nella prima metà dell’800, la Chiesa era anche minata dalla diffusione del Giansenismo (secondo cui l’uomo è peccatore e solo alcuni sono predestinati a salvarsi). Bisognava, dunque, tornare a consacrarsi al Sacro Cuore di Gesù e Teresa Eustochio Verzeri offriva il modo di farlo.
Il suo lavoro si tradurrà anche nella istituzione di scuole e collegi per le orfani, nell’organizzazione continua di ritiri spirituali e di tanta assistenza ai bisognosi. Arrivò anche ad enunciare un sistema preventivo per i giovani in difficoltà, lasciati in strada ad affrontare i pericoli della vita. “Coltivate e custodite molto accuratamente la mente ed il cuore delle vostre giovinette, mentre sono ancora tenere, per impedire, per quanto possibile, che in essi entri il male, essendo migliore cosa preservare dalla caduta coi vostri richiami ed ammonimenti che risollevarle con correzione”. “Una santa libertà sì che operino volentieri e in pieno accordo quello che, oppresse da comando, farebbero come peso e con violenza”; “al temperamento, all’indole, alle inclinazioni, alle circostanze di ognuna … e sul conoscimento di ciascuna”.
La Santa scrisse il “Libro dei Doveri” con 3.500 lettere, per coloro che ne volevano seguire gli insegnamenti. “Le Figlie del Sacro Cuore di Gesù, come quelle che attingono la loro carità alla sorgente stessa dell’amore, cioè dal Cuore di Gesù Cristo, devono ardere verso i loro prossimi della carità medesima di quel Cuore divino. Una carità purissima che non ha vista, se non alla gloria di Dio e al bene delle anime; carità universale che non eccettua persona, ma tutti abbraccia; carità generosa che non si perde per patimento, non si sgomenta per contraddizione, ma anzi, nel patimento e nell’opposizione cresce in vigore e vince col pazientare”.
Oggi, le Figlie del Sacro Cuore di Gesù sono molto diffuse in Italia, in Brasile, Argentina, in Bolivia, nella Repubblica Centrafricana, nel Camerun, in India, in Albania.
Fu Giovanni Paolo II ha rendere Teresa Eustochio Verzeri Santa, il 10 Giugno del 2001.
Si celebra il 3 Marzo, ma nelle Diocesi di Bergamo e di Brescia si ricorda il 27 Ottobre.
Le sue reliquie sono a Bergamo, nella cappella delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù.
Antonella Sanicanti
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