Sant’Agostino: “Ama chi vedi, per poter amare chi non vedi”

La riflessione teologica di Sant’Agostino sul rapporto tra l’amore per Dio e l’amore per il prossimo ha suscitato molto interesse nel corso della storia. A partire da un passo evangelico, il Santo ci porta a riflettere su come si possono conciliare queste due tipologie di amore.

Sant'Agostino
Sant’Agostino (photo Pixabay)

A portare alla profonda riflessione Sant’Agostino è, come di consueto, il testo Sacro. Nello specifico, la riflessione di cui si parla in questa sede parte dal Vangelo di Giovanni. Al capitolo quarto della sua opera, l’evangelista riporta le parole di Gesù, che esortava all’amore e ci offriva un insegnamento sul come arrivare all’amore per Dio: “Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?”. Queste sono parole su cui Sant’Agostino si è più volte soffermato, tanto da portarlo ad esprimere un concetto molto importante, proponendolo ad ogni fedele (e non) che legge. La riflessione portata avanti dal Santo è: “Aiuta dunque il prossimo con il quale cammini, per poter giungere a colui con il quale desideri rimanere”.  Sant’Agostino, con queste parole offre anche una pratica guida per poter raggiungere la persona giusta, quella con cui si vuole rimanere.

Sant’Agostino e la riflessione sull’amore

La domanda posta sul Vangelo di Giovanni ha per sempre cambiato la vita di Sant’Agostino. Una volta letto quel passaggio, il Santo ha sempre più preso consapevolezza che il cammino che ci porta a Dio passa necessariamente attraverso l’aiuto per l’altro, per colui che si trova in difficoltà. Le parole del Cristo, tra l’altro, portano Agostino a capire come l’amore per Dio e l’amore per il prossimo non sono di certo separati, anzi, potrebbero essere considerate due facce di una stessa medaglia. Per spiegare al meglio questo concetto, il Santo si avvale di una metafora molto importante, quella del viaggio.

Il viaggio

Ma perché il viaggio? La risposta sta nella riflessione di Sant’Agostino stesso. Per il Santo, infatti, il cammino con il prossimo è metafora di un viaggio. L’altro, infatti, diventa non più la semplice figura da aiutare in maniera del tutto temporanea, ma un compagno di viaggio, da aiutare ogni volte che ne ha bisogno. Il prossimo si trasforma in un veicolo grazie al quale possiamo incontrare Dio stesso. È Gesù, infatti, a ricordarcelo: l’amore per Dio si può manifestare dopo aver fatto allenamento ad amare colui che invece vediamo.

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