In un recente studio sulle reliquie di Sant’Ambrogio (Santo patrono di Milano) si è scoperto che la tradizione cattolica sulla sua vita e sulle cause della sua morte sono veritieri.
Non è insolito che gli stessi credenti ritengano le storie sulla vita dei santi e dei patroni, delle sorte di agiografie, ovvero dei racconti mitologici (sullo stile di quelli dei miti greci e romani, sui semi dei) costruiti su quelle figure sulla base di poche testimonianze storiche pervenute. Un recente studio condotto dall’Università di Milano ha dimostrato che per quanto riguarda i cenni storici legati alla figura di Sant’Ambrogio, patrono e protettore della città di Milano con milioni di devoti in tutta Italia, sono assolutamente veri.
Tac e radiografie sulle reliquie di Sant’Ambrogio confermano causa della morte ed aspetto fisico
Uno studio condotto dall’Università di Milano in collaborazione con l’Istituto Galeazzi attraverso l’analisi delle reliquie del santo patrono del capoluogo lombardo mediante rafiografie e tac ha portato a risultati rilevanti: innanzitutto la radiografia ha evidenziato una frattura alla clavicola, prova che da veridicità a quanto scritto in una delle lettere che si ritiene che Ambrogio recapitasse alla sorella, inoltre ha evidenziato anche la probabile causa della morte del Santo: l’osteoporosi.
Lo scheletro apparteneva ad un uomo alto 1,70 m circa ed il cranio mostra una posizione insolita degli occhi (quello destro è leggermente sollevato rispetto all’altro) esattamente come nel mosaico che lo raffigura, dipinto nel V secolo DC e conservato all’interno del Sancello di San Vittore. Grazie alle altre analisi è stato possibile riscontrare tracce di oro e bromo, derivanti probabilmente dall’utilizzo di eleganti vesti, il che dimostrerebbe il suo retaggio nobile: si narra infatti che Ambrogio fosse figlio del prefetto romano della Gallia e che a lui fosse stato affidato il governo delle regioni del nord Italia.
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Luca Scapatello